Proposte del mese di maggio
Maggio è il mese che chiamo l’estate e preannuncia le ferie, e quel momento dell’anno in cui ci si può fermare e cominciare a scegliere cosa si leggerà rilassati sotto l’ombrellone. Ecco la selezione dei libri da non perdere a maggio scelti dallo staff de “L’Epoca Culturale”. Buona lettura
# Genitori-figli
Claudia
Una storia frutto della fantasia che si pone lo scopo di parlare della figura paterna. Nell’immagine di copertina il padre con le sue braccia alza il figlio in alto affinché lui possa guardare dalla medesima altezza. Questo gesto ha un profondo significato simbolico. Il padre aiuta il figlio a vedere e comprendere la vita, è colui che crea una trama. Ogni padre rappresenta una risorsa per un figlio, a condizione che lui sappia riconoscersi come tale. Quando questo accade ogni figlio accoglie con amore l’eredità ricevuta. “Claudia” è la storia di una giovane donna che pur avendo vissuto un rapporto contrastato con il proprio genitore, da adulta ha interiorizzato quanto da lui ricevuto seguendo le sue orme.

Andrea Pignataro nasce a Palermo verso la fine degli anni ’5 e completati gli studi della facoltà di Giurisprudenza di Palermo, ha intrapreso la professione di avvocato che tutt’ora esercita. Pur non avendo svolto ruoli specifici in politica è sempre stato affascinato dalla stessa, ha partecipato ai dibattiti intorno ai temi più importanti che hanno coinvolto la nostra società. Il romanzo “Di amori ed ideali” e la sua prima esperienza di scrittura narrativa ed è stato ispirato dal desiderio di rivolgere ai giovani idee personali sul passato al suo presente, senza trascurare uno sguardo al futuro.
# New Entry
“La ragazza dell’altopiano”

Lila e Jacopo, due liceali, insieme ad alcune classi della loro scuola partecipano a una escursione nei dintorni del Lago Pergusa, nei luoghi del mito di Kore e Demetra, accompagnati dall’anziano preside Teodoro Siciliano. Sul luogo incontrano anche una troupe guidata da Gaia, una regista tedesca che sta realizzando un docufilm sul mito. Gaia coinvolge Lila e Jacopo nelle riprese. È così che per i due ragazzi comincia un’avventura che tra l’onirico e il reale li porta dentro al mito e ai suoi significati nella vita reale delle persone, anche di loro due: l’amore, i rapporti madre-figlia, il rapporto con la Terra e la Natura, l’importanza della conoscenza del passato ecc. È così che i due ragazzi riflettono sul loro stare al mondo in relazione agli altri e alla Terra. Età di lettura: da 11 anni.
Elisa Di Dio è nata e vive a Enna. Si laurea in Lettere Moderne, con master in discipline teatrali e tesi di Storia del Teatro su Cavalleria rusticana, la novella, il dramma e il melodramma. È docente di Lettere nella Scuola statale superiore di II grado.
# Inclusione
“Pole pole”

Mira e Virginia, una coppia stranamente assortita dal destino, intraprendono un viaggio in Kenya, dirette a un villaggio Masai, che le porterà a mettere in discussione le proprie esistenze fino a rivelare la loro identità nascosta. C’è sempre una sorta di separazione tra il periodo che precede e segue l’esperienza vissuta in Africa. “Pole Pole” significa infatti “piano piano”, una lentezza che incide e stride con la frenesia occidentale, come è accaduto alle due protagoniste, innamorate entrambe dell’Africa, una terra da cui sono emerse due personalità diverse. Le descrizioni della savana sono così intense e realistiche da poter distinguere l’inconfondibile impronta che porta il sapore dell’Africa. L’autrice unisce alla narrazione romanzata uno stile quasi documentaristico che, dalle severe leggi della natura, passa attraverso la cultura masai e la condizione della donna, senza mai giudicare gli usi e costumi di un popolo. È proprio attraverso questo aspetto che riesce a innescare profonde riflessioni.
Salvina Alba è nata nel 1961 a Villarosa. Vive a Enna ed è felicemente sposata con Vittorio Di Gangi. È Laureata in lingue e letterature straniere e insegna nell’I.T.C. “Duca d’Aosta” di Enna.
#Verista
“Tempesta Madre”

All’istituto Santa Sofia, Jacopo è il solo maschio della classe, e a otto anni il suo rapporto con le donne è già complicato. A partire da quello con la madre, che gli fa imparare a memoria versi di Majakovskij, spegne i mozziconi di sigaretta nei piatti ed è divorata dalla voglia di vivere. Per le suore della scuola è chiaro che quella ragazza con la maglietta troppo corta è all’origine dei comportamenti di Jacopo: taciturno, fin troppo interessato alle gambe delle sue compagne e soprattutto fissato con la scrittura. Sua madre e suo padre non vivono insieme ma non hanno mai smesso di litigare furiosamente, lei in italiano e lui in napoletano, lui macellaio e lei segretaria della Brahms edizioni musicali. Una notte, Jacopo e la segretaria – cosí lui chiama sua madre – si trasferiscono abusivamente in una palazzina popolare al Rione delle mosche: due buste, una scatola, e lo zaino di scuola come unico bagaglio. Nel rione c’è anche la macelleria di suo padre, e il pomeriggio Jacopo si chiude nella cella frigo a riempire di parole i fogli per incartare la carne. Un incontro disastroso dopo l’altro, fino alla catastrofe definitiva: l’incontro con Veronica, maestra di meraviglia e di fuga. Un romanzo amaro, ironico, abrasivo, che rivela una nuova voce di inusuale freschezza. Gianni Solla si fa spazio tra gli scrittori capaci di affrontare il dolore a viso scoperto.
Gianni Solla è nato nel 1974 a Napoli, dove vive. Ha pubblicato i romanzi Airbag (ad est dell’equatore) e Il fiuto dello Squalo (Marsilio). Per Einaudi ha pubblicato Tempesta madre (2021) e Il ladro di quaderni (2023).
Articolo a cura di Antonella Di Moia