17/11/2025
Monica Pasero si racconta tra scrittura, riflessioni e… un caporedattore speciale
Interviste Prima Pagina

Monica Pasero si racconta tra scrittura, riflessioni e… un caporedattore speciale

Feb 10, 2025

Monica Pasero, tra blog e scrittura  ci racconta il suo libro “Lo sapevi che? Io no, ma il mio caporedattore sì!”. Un’intervista che svela un legame speciale, dove la scrittura e l’affetto per un’amica a quattro zampe si intrecciano in modo sorprendente. Un viaggio che esplora la riflessione profonda sui temi della vita  che hanno ispirato il suo percorso artistico

  • Il titolo del suo libro, “Lo sapevi che? Io no, ma il mio caporedattore sì!”, è davvero intrigante. Cosa rappresenta per lei questo dialogo tra l’aspirante giornalista e il caporedattore? Rappresenta una parte della mia vita: per anni ho curato una rubrica: “La Rubrica meno letta? La mia!” (postata sul sito Loscrivodame), Insieme alla mia amata gatta (Sgrinfia) conosciuta su Facebook come il mio caporedattore; abbiamo sempre scritto insieme: era un dialogo fatto di sguardi, di movenze, ci capivamo. La mia fantasia ha tradotto in parole i suoi miagolii… Nella primavera 2024 mi ha lasciata, dopo 17 anni di amore incondizionato; per ricordarla ho raccolto tutto il nostro lavoro in questo libro.  
  • Questa raccolta di articoli invita a riflettere su 41 parole e argomenti. Come ha selezionato questi temi? C’è un filo conduttore che li lega? Ogni tema ha riguardato, in qualche modo, quello che stavo vivendo in quel momento, per cui le parole sono state scelte da fatti, situazioni, visti sui giornali o personali, che mi hanno fatto riflettere. Ho voluto indagare e andare in profondità delle parole per capire meglio il loro significato. E riflettere. Il filo conduttore di questo libro è sicuramente la scrittura e la lettura che fanno parte della mia quotidianità; ma la raccolta tratta davvero tanti argomenti diversi che vanno dalla disabilità, alla resilienza, alla superstizione, al paragone, alla fede, il rispetto, la critica, lo scrivere facile, uomo e donna, Babbo Natale esiste?, Dio esiste?; Essere o apparire? e poi ancora, l’isola che non c’è,  il desiderio, il pensiero positivo e molti altri… C’è davvero una svariata scelta di argomenti da approfondire.
  • Il libro promette di far “sorridere e riflettere”. Come riesce a bilanciare leggerezza e profondità nei suoi scritti? Sono una persona molto sensibile, una vita non sempre semplice, mamma di figli speciali e abituata ai sacrifici; ma amo sorridere, prendermi un po’in giro. Nei miei scritti sia per adulti che per bambini la riflessione, l’introspezione sono fondamentali. Si scrive per comunicare, per lasciare un messaggio e spesso per aprire quei varchi nelle anime ancor chiuse. Occorre equilibrio in questa vita: saperlo dosare non è mai semplice; ma se riusciamo a prendere la vita con più leggerezza, sorridendo, possiamo avere la forza per approfondire ciò che abbiamo dentro e accettare le cose che non vanno, imparando a essere felici ugualmente. Un sorriso non ci cambia la vita, vero, ma sistema davvero molte cose.
  • Lei è una scrittrice poliedrica con pubblicazioni che spaziano dalla narrativa alla poesia, passando per la letteratura per ragazzi. Quanto è stato diverso scrivere un libro come questo rispetto alle sue opere precedenti? Sinceramente non ho trovato differenza, anche perché tutti i miei scritti sono sempre nati spontanei; ho sempre scritto ciò che ho voluto scrivere, in quel preciso momento della mia vita, senza farmi condizionare dalle tendenze di mercato. 
  • Nei suoi articoli esplora “un mondo nascosto in ogni parola”. Qual è una parola che per lei ha un significato speciale e perché? Il sogno: tutta la mia vita si basa sul sogno. Tutti noi abbiamo un sogno che ci sprona ad alzarci la mattina, a credere in questa vita, anche quando è dura da vivere. Il sogno è la chiave per varcare l’impossibile. Senza i sogni siamo uomini senza ali.  E senza ali…
  • Guardando al suo percorso, dal blog “Oltre Scrittura” alle prefazioni e recensioni, quanto è importante per lei il dialogo con altri artisti e autori? Non è sempre utile: ogni artista è un mondo a sé; occorre confrontarsi ma non per questo cambiare il nostro sentire. Nella mia esperienza ho conosciuto artisti che mi hanno insegnato molto e altri che mi hanno insegnato a non essere come loro.   
  • Lei ha curato anche l’aspetto grafico di molti dei suoi libri. Quanto conta per lei l’estetica nella trasmissione del messaggio di un’opera? L’estetica conta!  È il biglietto da visita in un libro: la prima cosa che guarda il lettore è la copertina, poi sfoglia le pagine. Qui avviene la scelta ancor prima della descrizione dell’opera. Nelle mie collaborazioni la parte grafica è sempre stata fondamentale. Un libro deve dare al lettore non solo un buon testo su cui riflettere, emozionarsi, ma anche una grafica che renda il tutto completo e personale. Per questo realizzo opere, tra cui quaderni poetici e narrativi, in cui l’autore possa dire la sua e scegliere lui stesso come illustrare il suo libro. Lavorando con i self- publishing questa libertà esiste fortunatamente.  
  • Con 18 pubblicazioni all’attivo, qual è stato il momento più significativo della sua carriera letteraria? Ciò che desidero è essere letta. La mia scrittura è semplice e scorrevole, questo mi dicono spesso, scrivo per la gente! Ricordo un’amica che mi disse: “Mio papà non ha mai letto un libro in vita sua; Ora ad 80 anni ha letto il tuo”. Ecco questo è un momento significativo per me.
  • Il suo libro è disponibile su Amazon sia in formato cartaceo che Kindle. Quanto crede che il digitale abbia trasformato il rapporto tra autori e lettori? A livello economico il digitale è una buona soluzione per chi non si può permettere l’acquisto del cartaceo, visto una rivelante differenza di prezzo, però il formato digitale non potrà mai uguagliare la bellezza di leggere un libro in cartaceo.
  • Guardando al futuro, quali sono i suoi prossimi progetti letterari? Ha un sogno particolare che spera di realizzare? In questo momento ho ripreso in mano un mio romanzo che verrà illustrato e ripubblicato.  Un sogno? Sì piacerebbe che un giorno le librerie, chiunque si occupi di letteratura, dessero spazio a presentazioni e firmacopie anche a chi come me, per scelta e non per disperazione, si autopubblica. Non sempre i validi scrittori hanno un marchio editoriale sulla copertina.