17/11/2025
Tristano e Isotta di Virginia Landi e Tatjana Motta in prima assoluta al Teatro delle Passioni di Modena dal 9 al 21 dicembre
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Tristano e Isotta di Virginia Landi e Tatjana Motta in prima assoluta al Teatro delle Passioni di Modena dal 9 al 21 dicembre

Nov 17, 2025

Tristano e Isottaè il nuovo progetto di Virginia Landi, regista due volte finalista al Bando Regist* Under 35 della Biennale Teatro di Venezia, e Tatjana Motta, drammaturga e sceneggiatrice vincitrice del 55° Premio Riccione per il Teatro, prodotto da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. A partire dal celebre mito letterario, lo spettacolo, in scena in prima assoluta dal 9 al 21 dicembre al Teatro delle Passioni di Modena, si interroga sulle modalità con cui raccontiamo l’amore oggi, accogliendo il pubblico in uno spazio dedicato all’ascolto, come si farebbe intorno a un fuoco.

Virginia Landi e Tatjana Motta condividono dal 2017 un percorso di ricerca artistica, lavorando a partire da drammaturgie originali, caratterizzate da una sperimentazione linguistica e da un forte legame con temi socio-politici, con una particolare attenzione alla questione di genere.

Con Tristano e Isotta indagano le relazioni sentimentali, dall’amicizia all’amore, sollevando diversi interrogativi: quali sono gli stereotipi artistici e culturali che influiscono sul nostro immaginario? Cosa rende un amore sovversivo? Possedere è sinonimo di amare? Perché da così tanto tempo raccontiamo questa storia?

Le due artiste hanno condotto fra l’inverno e la primavera del 2025 un PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) con la classe 3B del Liceo Scienze Applicate dell’IIS Corni di Modena. Durante il percorso, strutturato come un laboratorio di teatro e scrittura collettiva, inserito nell’ambito di un progetto di educazione affettiva della scuola, gli studenti hanno affrontato il modo in cui oggi viviamo le relazioni. Le suggestioni che sono emerse durante queste ore sono entrate nel processo creativo, arricchendo la drammaturgia. 

La storia dei due amanti, il loro amore impossibile e osteggiato, che sovverte le norme sociali e conduce alla morte, oltrepassa i confini geografici, politici e del tempo. Dalla narrazione orale della leggenda celtica in forma di canzoni, alle prime trascrizioni incomplete che ci sono pervenute, emerge un racconto potente, che parla non solo di amore ma anche di potere, desiderio di riscatto, resistenza all’odio e alla violenza. Durante il viaggio che conduce Isotta al suo matrimonio imposto con Re Marco di Cornovaglia, i due giovani bevono un filtro d’amore e diventano amanti. Quel viaggio in nave però li conduce proprio nel luogo in cui il loro amore è destinato a essere impossibile: la corte di Re Marco, simbolo di un ordine politico e sociale che il loro amore minaccia di sovvertire.Tristano e Isotta, semplicemente amandosi, mettono in crisi un sistema fondato sul possesso e sulla gerarchia, in cui il corpo dell’altro è un territorio da conquistare. 

Lo spettacolo inizia come un rito. Un gruppo di persone intorno a un fuoco, simbolico o reale, per ricordare, ascoltare e tramandare: come nella tradizione più antica del teatro, si racconta per comprendere il mondo e per immaginare un’alternativa possibile.

I quattro interpreti, Giovanni Cannata, Marta Malvestiti, Cristiana Tramparulo e Riccardo Vicardi, entrano in scena e cercano di ricordare una canzone che hanno dimenticato. Fanno dei tentativi, improvvisano insieme una musica che diventa sempre più strutturata. Sono un gruppo musicale, sono quattro attori in prova, sono quattro personaggi che ricordano cosa hanno vissuto, come e chi hanno amato. I ruoli e i piani temporali si mescolano, lo spettacolo è il ricordo di una storia d’amore e attraverso la musica eseguita dal vivo si agisce nel presente quello che è stato nel passato, facendo emergere una narrazione polivocale. La musica ha un ruolo fondamentale in questa vicenda: Tristano e Isotta si conoscono e si innamorano durante delle lezioni di musica, ed è componendo e inviandosi degli spartiti che comunicano quando sono lontani. Anche nell’allestimento musica e suono sono centrali, grazie al lavoro del compositore e sound designer Andrea Centonza che, insieme agli interpreti, accompagna il pubblico in una dimensione sonora popolare che dal Medioevo arriva ai nostri giorni con influenze elettroniche. 

Mentre i costumi ideati da Rossana Gea Cavallo partono dai giorni nostri e ci portano verso il ricordo di un  Medioevo immaginato, guidando il pubblico in un percorso a ritroso nel tempo. Il progetto scenico di Maddalena Oriani insieme al disegno luci di Vincenzo De Angelis evocano uno spazio capace di contenere luoghi e tempi differenti, così come si evocano i ricordi quando raccontiamo un viaggio.

«In una società militarizzata, gerarchica e patriarcale – commentano Virginia Landi e Tatjana Motta – Tristano e Isotta bevono un filtro che li accomuna, trascinandoli in un’esperienza dove il desiderio è pari, dove non c’è dominazione di genere e le responsabilità di ogni azione sono condivise.

Quando il linguaggio dell’amore fa uso di parole che provengono dal lessico militare; quando il corpo dell’amante è inteso come un territorio da conquistare, difendere, sottrarre, a Tristano e Isotta spetta il duro compito di inventare un linguaggio fuori dalle logiche del loro mondo.

Incontrarci per raccontare e ascoltare di nuovo la storia di Tristano e Isotta significa ritrovarsi a parlare insieme d’amore, in uno spazio pubblico – per fare dell’amare, non un’esperienza privata, ma una pratica politica».

Tristano e Isotta porta in scena un racconto che attraversa i secoli e che continua a ricordarci che l’amore è forse l’atto più radicale di resistenza.

I testi di Tatjana Motta Nessuno ti darà del ladro, Notte bianca Tristano e Isotta sono pubblicati nel volume Tre paesaggi, con la prefazione della ricercatrice e giornalista Maddalena Giovannelli e un contributo della regista Virginia Landi, nella collana Linea di ERT e Luca Sossella editore curata da Sergio Lo Gatto e Debora Pietrobono.

Tatjana Motta, Virginia Landi e Maddalena Giovannelli presentano il libro al pubblico sabato 13 dicembre al Teatro delle Passioni al termine della replica delle ore 19.00

Teatro delle Passioni

Via Antonio Peretti, 9 – Modena

dal 9 al 21 dicembre

martedì, mercoledì e venerdì ore 20.30 – giovedì e sabato ore 19.00 – domenica ore 18.00

 Tristano e Isotta

ideazione Virginia Landi e Tatjana Motta

drammaturgia Tatjana Motta

regia Virginia Landi

con Giovanni Cannata, Marta Malvestiti, Cristiana Tramparulo, Riccardo Vicardi

musiche originali e sound design Andrea Centonza

musiche dal vivo Andrea Centonza, Giovanni Cannata, Marta Malvestiti, Cristiana Tramparulo,

Riccardo Vicardi

costumi Rossana Gea Cavallo

progetto scenico Maddalena Oriani

disegno luci Vincenzo De Angelis

produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

durata 1 ora e 30 minuti circa

prima assoluta