17/11/2025
Cala il sipario sul 20° SEGNI New Generations Festival, una comunità in festa che continua a crescere e guarda già al futuro, da tutta Italia e dall’Europa, dalle famiglie alle scuole
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Cala il sipario sul 20° SEGNI New Generations Festival, una comunità in festa che continua a crescere e guarda già al futuro, da tutta Italia e dall’Europa, dalle famiglie alle scuole

Nov 17, 2025

MANTOVA – Giù il sipario, è il momento degli applausi: sono stati oltre 20 mila gli spettatori di tutte le età che hanno popolato la 20a edizione di SEGNI New Generation Festival in più di 300 eventi e spettacoli, per la prima volta lungo un mese nei luoghi della cultura di Mantova e provincia, curata come sempre dall’associazione Segni d’infanzia, con la direzione artistica di Cristina Cazzola

Il festival è stato realizzato grazie al sostegno di MIC Ministero della Cultura, Comune di Mantova, Comune di Castiglione delle Stiviere, Comune di Suzzara, Comune di Castellucchio, Fondazione Cariplo (nell’ambito del progetto TransFORMATion), Fondazione Monte di Lombardia, Fondazione Comunità Mantovana, Fondazione Banca Agricola Mantovana. 

“Un’edizione davvero straordinaria che ci ha permesso di raggiungere il pubblico in tutta la provincia, di tutte le età e proveniente da tutta Italia, – ha dichiarato Cristina Cazzola, direttrice artistica – con eventi spalmati in un mese, ad un ritmo sostenibile per l’organizzazione e per il  pubblico. Un’edizione che consolida un format, ma soprattutto identifica enti pubblici e privati, insegnanti, genitori, cittadine e cittadini che con la loro presenza a SEGNI hanno dimostrato di fare parte di una comunità responsabile. Una comunità che insieme a SEGNI pensa e sostiene il futuro delle nuove generazioni. Un pensiero al futuro che è già attivo, un pensiero di trasformazione del Festival che compie vent’anni e dall’anno prossimo sarà completamente nuovo. State connessi perchè Segni 2026 è già in arrivo.”

Un “gioco di squadra” lungo 20 anni, di relazioni e unione d’intenti, ha trovato i suoi frutti nell’edizione speciale 2025, che ha allargato il pubblico del festival e i territori coinvolti, con collaborazioni e progetti rivolti alle scuole e ai più giovani, come alle realtà internazionali, per rendere fruibile e sostenibile l’arte per i ragazzi. Segni d’infanzia ha portato il teatro nelle scuole e nelle piazze, per costruire insieme una comunità partecipativa, vivace e cosmopolita: dai piccolissimi agli adolescenti, da bambine e bambini in età scolastica agli adulti di domani, dalle famiglie ai professionisti della cultura, registe e autori, attrici e curatori da tutta Italia e dall’Europa. È solo l’inizio di quel che verrà nei prossimi mesi. Infatti, l’associazione è capofila del progetto culturale e di inclusione Gioco di Squadra, attivo per un anno da marzo 2025 al febbraio 2026, realizzato con il contributo di Regione Lombardia, inserita nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, che punta a ispirare i giovani alla cittadinanza attiva e alla collaborazione, attraverso un percorso che intreccia cultura e sport.

Rimane aperta a tutti la raccolta ArtBonus “Io penso al futuro delle nuove generazioni” per contribuire alle prossime attività di Segni d’infanzia con donazioni libere ed erogazioni liberali (tutte le informazioni sono sul sito: https://artbonus.gov.it/segni-new-generations-festival-teatro-arte-spettacolo.html). 

La rassegna internazionale di teatro e arte dedicata alle nuove generazioni si chiude con un successo di numeri e partecipazione. Si conferma e si amplia il pubblico italiano: si sono accomodati in platea per la prima volta oltre 1000 nuovi nuclei familiari, con i loro piccoli dai 12 mesi ai 4 anni in spettacoli dedicati per i primi passi, alla scoperta del teatro. Non solo, sono state circa 3 mila le famiglie invece coinvolte tramite la scuola e le classi raggiunte nei 34 istituti comprensivi che hanno partecipato a decine di spettacoli settimanali – per i quali Segni d’infanzia ha agevolato anche il trasporto a centinaia di giovani studenti per essere in sala a Mantova.

Tra ritorni e nuove collaborazioni, il festival accoglie sempre più artisti da tutta Italia ed Europa: hanno partecipato al festival 38 compagnie ed artisti, italiani e internazionali, con spettacoli originali e innovativi, storie di crescita e su temi attuali, come l’ambiente e l’inclusione, il futuro e l’identità. Come non citare l’incredibile ritorno, dopo vent’anni, degli artisti dalla Spagna della compagnia Xirriquiteula con “Girafes”, spettacolo che inaugurò la prima edizione del festival nel 2006, capace di far rivivere al pubblico di ieri, oggi adulti, le stesse meraviglie di allora, in un simbolico passaggio di testimone e di memoria collettiva nello stile unico del festival. Nei giorni della manifestazione, inoltre, Mantova è stata il luogo d’incontro per gli addetti del settore e non solo, con momenti di dialogo per oltre 130 operatori culturali, professionisti da oltre 15 Paesi diversi. 

Dal globale al locale e viceversa: come ogni anno Segni d’infanzia e tutte le realtà del territorio mantovano danno prova di accoglienza e offrono nuova linfa per la crescita delle relazioni internazionali ed europee.  Per permettere a tutte e tutti di vivere la magia del teatro, per la prima volta il festival ha allargato quest’anno il proprio raggio territoriale, includendo in programma spettacoli in 6 sedi nella provincia mantovana. Nel primo weekend ha spiccato l’evento speciale al Teatro Sociale di Castiglione delle Stiviere, uno spettacolo con traduzione LIS dal titolo “Tinker Tales” dell’olandese Andreas Denk; a Suzzara, invece, al Teatro Cinema Dante, c’è stato il doppio appuntamento a cura di Omozero Teatro, con l’attore Alessandro Lucci; l’appuntamente finale è stato a Castellucchio, al Teatro Soms alle 17, con “La Burla” di Madame Rebiné, evento di circo contemporaneo che unisce magia e poesia. Ancora, il pubblico ha potuto apprezzare lo spettacolo a Curtatone presso Corte Maddalena “Timer” della compagnia ScenaMadre che ha esplorato le difficoltà reali della comunicazione umana, come gli eventi speciali arrivati dal vivo nei luoghi di rigenerazione urbana dell’Ecomuseo delle risaie, dei fiumi, del paesaggio rurale, al Castello di Castel d’Ario e Corte Dosso Cadè a San Giorgio Bigarello, grazie alla famiglia Angrigliani Fario-Portioli. 

Per tornare dove tutto ha inizio, a Mantova: obiettivo ideale del festival è sempre quello di imparare a crescere nella bellezza. Quest’anno sono stati più di 20 gli spazi in città “occupati” dal teatro ragazzi – da Palazzo Te a Palazzo Ducale, dal Teatro Bibiena al Museo MACA, dalla Loggia del Grano di Palazzo Andreani all’ex chiesa di Madonna delle Vittorie. Tra questi, lungo vie e piazze storiche, la rassegna è cresciuta, diventata “adulta”: le celebrazioni di questo compleanno hanno riempito infatti le giornate di questa edizione, con più di 120 eventi dedicati a ricordare la storia, la memoria di SEGNI Festival con le celebrazioni per i primi 20 anni, tra Animali Simbolo e passeggiate totemiche, aperti alla comunità più volte al giorno per tutta la durata del festival (e a ingresso libero). Un’occasione per ricordare gli imperdibili disegni degli Animali Simbolo che i vari artisti hanno donato negli anni – tra cui si ricordano il lupo di Dario Fo, la chiocciola di Giorgia, la balena di Vinicio Capossela, l’aquila di Licia Colò, il camaleonte di Arturo Brachetti, il ragno di Alessandro Bergonzoni, l’ape bombo di Altan e la cicogna di Virgilio Sieni.

Crescere al festival significa, infine, diventare pronti per il futuro. Questo il senso del percorso che ha impegnato gli adolescenti del progetto ForesTEEN di Segni d’infanzia, con un percorso all’interno della mostra “All that changes you”, curata a Palazzo Te dall’artista britannico Isaac Julien: le ragazze e i ragazzi hanno condotto visite guidate (anche in inglese) all’interno della mostra, in un nuovo modo di vivere l’arte. Allo stesso tempo, i giovani hanno trovato spazio nella sezione delle opportunità di formazione non formale dal titolo “Pasta Madre”, le masterclass pensate per favorire l’incontro tra pari e nuove forme di cooperazione, con uno sguardo olistico al management culturale. Come l’incontro “La Corsa Continua” condotto da Monica Colella, direttrice organizzativa del festival, che ha riunito giovani talenti (tra artisti, videomaker, performer) per un progetto artistico da realizzare, o ancora la lectio di Mario Bianchi, che ha dedicato una vita al teatro ragazzi, o il focus “Sensory Theatre”, sull’esperienza del “Giardino Segreto”, spettacolo di ArteVox Teatro dedicato a un pubblico neurodivergente. 

SITO: segnidinfanzia.org
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