Addio Maestro Vessicchio, porta sempre con te la tua bacchetta.
Peppe Vessicchio è stato molto più di un direttore d’orchestra: è stato il volto gentile della musica italiana, il custode di un’armonia che ha saputo attraversare generazioni, palchi e cuori. Nato a Napoli nel 1956, ha trasformato la sua passione per la musica in una missione culturale, diventando uno dei protagonisti più amati del Festival di Sanremo, dove la sua sola presenza sul podio bastava a evocare rispetto e poesia.
Con la bacchetta in mano e lo sguardo assorto, ha diretto brani che sono entrati nella memoria collettiva, accompagnando artisti come Roberto Vecchioni, Zarrillo, Mango e tanti altri, con arrangiamenti che sapevano dare voce all’anima delle canzoni.
Nel 2017 ha pubblicato La musica fa crescere i pomodori,un libro che è insieme saggio, confessione e manifesto. In quelle pagine, Vessicchio ha raccontato come la musica possa influenzare la crescita delle piante, ma soprattutto come possa nutrire l’essere umano. “L’armonia è una forma di rispetto”, scrive, e in questa frase si racchiude il suo pensiero: la musica non è solo arte, ma un modo di stare al mondo, di relazionarsi con gli altri, di cercare equilibrio anche nel disordine.
La sua carriera ha attraversato anche la televisione, dove è diventato un volto familiare grazie alla sua partecipazione ad Amici di Maria De Filippi, portando la sua competenza e il suo stile in un contesto popolare, senza mai perdere la sua eleganza. Sempre discreto, mai sopra le righe, ha saputo insegnare senza imporsi, emozionare senza esibire.
Il Maestro Peppe Vessicchio si è spento l’8 novembre 2025, a 69 anni, lasciando un vuoto che risuona come una nota sospesa. La sua scomparsa ha commosso il mondo della musica e il pubblico che lo ha amato per la sua autenticità. Ma la sua eredità resta viva: nelle melodie che ha diretto, nei giovani che ha ispirato, nei silenzi che ha saputo riempire con la bellezza.
“L’armonia è una forma di rispetto.”
Grazie Maestro, per averci insegnato a cercarla. Adesso dirigersi l’orchestra degli angeli.