04/10/2025
Luca Calvani: “Tra cinema e cucina, la mia creatività trova nuove forme”
Interviste Prima Pagina

Luca Calvani: “Tra cinema e cucina, la mia creatività trova nuove forme”

Set 16, 2025

Per L’Epoca Culturale abbiamo incontrato Luca Calvani, attore e volto televisivo che oggi si racconta attraverso il suo primo libro “Cavoli & Merende– Ricette e consigli per quattro stagioni” In questa intervista, Calvani ci parla del suo casale toscano Le Gusciane, delle ricette che custodiscono ricordi di famiglia, del rapporto con la natura, dell’accoglienza come forma di bellezza e della creatività come energia unica che unisce palcoscenico, fornelli e scrittura. Un dialogo intimo e autentico che ci mostra un artista capace di trasformare ogni esperienza in racconto e condivisione.

  • Dopo aver calcato i set internazionali e lavorato con registi come Ferzan Ozpetek, Woody Allen e Guy Ritchie, oggi Luca Calvani ci porta tra le colline toscane, a Le Gusciane. Qual è stato il passaggio più importante che l’ha spinto a trasformare il casale in un luogo di vita, accoglienza e cucina?  

Il passaggio più importante è stato ascoltare un bisogno interiore. Dopo tanti anni girando anche per set internazionali, sentivo che la mia creatività aveva bisogno di mettere radici, non solo di movimento. Le Gusciane è nato così: da un casale abbandonato che, insieme ad Alessandro, abbiamo trasformato in un luogo di vita, di accoglienza e di cucina. È diventata la scena sicuramente più autentica della mia vita.

  •  Cavoli & Merende – Ricette e consigli per quattro stagioni” raccoglie sessanta piatti, quindici per ogni stagione, costruiti attorno alla natura e ai suoi tempi. Luca, quanto c’è del suo quotidiano in queste pagine e quanto invece del desiderio di condividere un modello di vita più lento e autentico?

In Cavoli & Merende c’è moltissimo del mio quotidiano: le ricette che preparo davvero, i rituali che scandiscono le stagioni, le piccole cose che fanno la differenza in una giornata. Ma c’è anche il desiderio di condividere un modello di vita che non è fuga, ma scelta: vivere più lentamente, in armonia con la natura, trovando bellezza nella semplicità.

  • Nel libro non troviamo soltanto ricette, ma anche consigli sul giardino e persino sulle arnie delle api. Quanto conta per Lei questo rapporto diretto con la terra e con gli elementi naturali?

Per me il rapporto diretto con la terra è fondamentale: le erbe che raccolgo, le api che custodiamo sono un richiamo costante a ciò che conta davvero. Sono gesti concreti che insegnano pazienza, cura e rispetto. Senza questo contatto quotidiano, senza quel ritmo cadenzato che le stagioni impongono, credo che il libro non avrebbe avuto la stessa verità.

  • Tra palcoscenico e fornelli, tra cinema e natura: cucinare è diventato per Luca Calvani un modo di raccontarsi tanto quanto recitare? Esiste un filo invisibile che unisce la creatività dell’attore con quella dell’autore di Cavoli & Merende?

Assolutamente sì. Cucinare è per me un altro linguaggio narrativo. Quando recito, racconto storie con le parole e i gesti; quando cucino, lo faccio con i sapori, i profumi, la condivisione. Il filo invisibile è la creatività: trasformare qualcosa di semplice, un testo, una ricetta, un ingrediente in un’emozione condivisa.

  • Tra le sessanta ricette, ce ne sono alcune che per Lei hanno un significato particolare? Piatti che non sono soltanto preparazioni culinarie, ma anche ricordi, legami affettivi o momenti precisi della sua vita?

Ci sono tanti piatti che hanno per me un valore speciale. Penso alla minestra di pane di mia nonna Dina, che era sempre un pretesto per ritrovarsi e condividere. O agli straccetti con i carciofi, legati ai miei anni romani. Ogni ricetta ha una memoria: dietro i sapori ci sono persone, viaggi, momenti che mi hanno segnato.

  •   In Cavoli & Merende non ci sono solo piatti, ma anche consigli di stile per la casa, il giardino, la vita quotidiana. Per Luca l’accoglienza è parte integrante della sua idea di bellezza?

Per me accoglienza e bellezza sono inseparabili. La tavola, la casa, il giardino non sono scenografie, ma un modo per dire: “sei il benvenuto”. La bellezza è un linguaggio universale, che apre i cuori e rende ogni incontro più vero.

  • Attore, regista, conduttore, oggi anche autore e custode di un casale che è laboratorio di natura e ospitalità: Luca, pensa che la creatività sia un’unica energia che si esprime in forme diverse?

Sì, penso che la creatività sia un’unica energia che prende forme diverse. Che sia cinema, cucina, scrittura o ospitalità, l’origine è la stessa: il bisogno di esprimersi e di condividere. E un po’ come per un regista, anche qui c’è il desiderio di creare un’esperienza curata in ogni dettaglio: la musica, la luce, l’atmosfera… tutti elementi che, come in un film, contribuiscono a dare al piatto quel “plus” che lo rende emozione e non solo nutrimento.

  • Dopo Cavoli & Merende, pensa già a un seguito o a nuovi progetti editoriali? Oppure il prossimo passo sarà tornare a sorprenderci con il cinema o la televisione?

Sto già pensando a un nuovo progetto editoriale, che nascerà dal mio percorso personale e da tutto ciò che la vita mi ha insegnato finora. Nel frattempo però Cavoli & Merende sta per diventare un programma su Food Network e verrà tradotto in inglese: è un sogno che si amplia, un raggio d’azione che cresce, per portare questo messaggio di cucina e vita più autentica a un pubblico sempre più vasto. Ma non abbandono né il cinema né la televisione: sono mondi che fanno parte di me, e la sfida resta quella di continuare a sorprendere, per primo me stesso.

  • Cavoli & Merende è definito anche “un viaggio fotografico” attraverso la cucina e la vita di campagna. Luca, quanto hanno contato per Lei le immagini nel dare forma al libro? Le fotografie sono solo un accompagnamento estetico o fanno parte del racconto tanto quanto le ricette e i consigli?

Le immagini sono parte integrante del libro, non un semplice abbellimento. Per questo ho voluto accanto a me Edoardo Colombo, un amico fotografo che conosce bene Le Gusciane e che ha saputo raccontarle nei diversi momenti dell’anno. Fondamentale anche l’apporto di Benedetta Canale, che con il suo food styling ha reso ogni piatto non solo buono, ma anche bellissimo da vedere. Infine, le illustrazioni di Andrea Tarella hanno impreziosito ogni pagina con poesia e delicatezza. Era importante per me che sfogliando il libro si avesse la sensazione di entrare davvero a casa nostra, di sedersi alla nostra tavola, di camminare nell’orto. Le fotografie e le immagini raccontano tanto quanto le parole: sono una porta sensoriale che apre al mondo che ho cercato di condividere.

Ringraziamo Luca Calvani per averci dedicato il suo tempo prezioso