04/10/2025
Belcantismo: quando la voce divenne strumento
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Belcantismo: quando la voce divenne strumento

Lug 12, 2025

Giovani talenti in scena al Teatro Massimo di Palermo, tra studio, dedizione e il fascino eterno del Bel Canto, nell’ambito del Concorso Internazionale diretto da Simone Alaimo.

L’Arte dispone di numerosi linguaggi capaci di connettersi con la nostra sfera emozionale, talvolta anche in sinergia tra loro, come nel caso del “bel canto” nel quale la poesia, servendosi della musica o cedendo alle esigenze della stessa, ha trovato il modo di esprimere stati d’animo, tensioni amorose, drammi, in una maniera tutta nuova e molto italiana, rispetto a quanto non fosse già stato fatto fino a quel meraviglioso periodo che conosciamo come “Rinascimento”. Un importante contributo a questa innovazione va certamente riconosciuto a Giulio Caccini sul finire del 1500; maestro di canto e compositore, concentrò il suoi studi sulla elaborazione di una tecnica vocale liberata da taluni schemi che ne limitavano il virtuosismo, delineando una nuova forma espressiva del canto detta “recitativa”.

Questa ed altre influenze dell’epoca, contribuirono a forgiare significativamente ciò che indichiamo oggi come l’opera lirica. Chi ha scelto il canto lirico per professione, questo lo sa bene. Pertanto studio, costanza, esercizio e fatica precedono di anni le scene, mettendo a punto sia l’arte che la scienza, sinergicamente connesse per un risultato perfetto e, se è vero come è vero, che il sacrificio e la dedizione portano sempre ottimi risultati, i giovani talentuosi che hanno vinto il Concorso Lirico Internazionale “Simone Alaimo – Il Bel Canto” possono andare fieri del risultato raggiunto.

Questo prestigioso concorso, giunto alla sua dodicesima edizione, si è svolto anche quest’anno presso il Teatro Massimo di Palermo, nella Sala Onu, per gentile concessione del soprintendente dott. Marco Betta e i candidati e le candidate di svariate nazionalità, si sono contesi la partecipazione per ruolo, alla messa in scena dell’opera buffa (come la definì lo stesso autore) in due atti “ Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart, sotto la regia del Maestro Simone Alaimo. Le vincitrici e i vincitori si sono anche aggiudicati una masterclass di tre giorni avvalendosi della ben nota esperienza della insegnante di canto Vittoria Mazzoni. La scelta del “Don Giovanni” è in continuità con l’edizione precedente del concorso, che ha avuto come oggetto di esami “Le nozze di Figaro”. Il protagonista, chiaramente ispirato all’opera di Molière, oggi, più che allora, risulterebbe assai odioso per la superficialità con la quale si approccia al gioco amoroso, infischiandosene beatamente dei sentimenti altrui e delle conseguenze, persino tragiche delle sue azioni.

Simone Alaimo, Caterina Vitale

Ma il suo talento è forse quello di saper indurre in tentazione le donne, attraverso il gioco pericoloso della seduzione dal quale, probabilmente nessuna è immune. D’altra parte, però, l’opera si conclude con la morte del focoso protagonista che osa sfidare la stessa, con una stolta insolenza, senza mai mostrare neppure l’ombra di un pentimento. Non a caso l’ultimo atto si conclude con l’aria “Questo è il fin di chi fa mal”. La fine tragica del “Dissoluto punito” posa una lapide sulla stoltezza di chi è caduta tra le sue grinfie e di chi ha osato prendersi gioco persino dell’aldilà. In definitiva l’umanità non trova strumenti per contrastare l’azione immorale del Male, ma questi non può osare di irridere il Fato. Dunque il lavoro intrapreso dai quattordici finalisti del nostro concorso è stato davvero impegnativo, quantunque la messa in scena dell’opera sia stata diretta dal Maestro Simone Alaimo, conosciuto per la grande esperienza, per la rinomata capacità interpretativa oltre che per un timbro inconfondibile che lo hanno reso una icona nel mondo. Le diverse scuole di appartenenza dei vincitori (italiana, coreana, cinese e giapponese) hanno regalato colori variegati anche alle performances alle quali abbiamo assistito nell’ambito delle preselezioni, determinando il successo della manifestazione nel suo complesso.

Si ringraziano i giurati e le giurate che hanno accettato l’invito a partecipare mettendo a disposizione la propria professionalità per valutare i candidati e le candidate; Precisamente nella qualità di insegnanti di canto, Vittoria Mazzoni, Patrizia Pace, Orie Tanaka, Elizabeth Smith, Ugo Guagliardo, Giuseppe Cuccia direttore artistico, Raimondo Capizzi direttore d’orchestra, Naty Katai soprano e Caterina Vitale moderatrice. L’ organizzazione dell’evento è stata affidata alla Corale Villabatese Anna Maria Pitarresi Alaimo coordinata dal suo presidente Calogero Attardo. Si ringrazia l’Assemblea Regionale Siciliana per avere patrocinato l’evento come pure le diverse associazioni che hanno collaborato: Giovane Orchestra Sicula, Federcori e Unpli. Un ringraziamento particolare lo riserviamo al teatro Villa Laura di Villabate e a salvatore Seminara per avere ospitato l’evento.

In ordine di ruolo, si è aggiudicato il Don Giovanni Zheng Wang; per il ruolo di Leporello, Domenico Cagliuso, per il ruolo di don Ottavio, Cristian Rimasti ed Eisuke Watanabe; per il ruolo di Masetto, Denis Bongiovanni; per il ruolo del commendatore Gabriele Panàro; per il ruolo di donna Anna, Sara di San Teodoro, Viola Sofia Nisio e Kanna Ogawa; per il ruolo di Donna Elvira, Yeonjoo Park e Hitomi Otsuki; per il ruolo di Zerlina, Diletta Maria di Cosimo, Fuji Mayumi e Rina Sumitono.

Domenica 1 Giugno si è svolto il gran finale nel quale gli artisti vincitori hanno regalato al pubblico presente performances di grande impatto, proponendo arie tra le più famose e impegnative del Bel Canto. Infine il 5 e il 6 Luglio si è conclusa la manifestazione con la messa in scena del “Don Giovanni”. Tra applausi e lodi auguriamo una luminosa carriera ai cantanti e le cantanti che portano a casa un importante salvacondotto per i teatri italiani e internazionali più prestigiosi, così come è già accaduto ai vincitori delle precedenti edizioni e attendiamo con interesse la tredicesima edizione del concorso. Siamo curiosi, a questo punto, di sapere se il maestro Alaimo intenderà completare la triade, omaggiando Mozart con la messa in scena di “Così fan tutte”.

di Caterina Vitale