11/11/2025
La 29ª edizione di miart, dal 4 al 6, Milano
Arte

La 29ª edizione di miart, dal 4 al 6, Milano

Apr 1, 2025

MILANO- Organizzata da Fiera Milano, miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, torna con la sua 29ª edizione dal 4 al 6 aprile 2025 (con VIP preview giovedì 3 aprile) presso gli spazi di Allianz MiCo. Sono 179 le gallerie nazionali e internazionali, suddivise in tre sezioni – Established, Emergent e Portalche esplorano l’arte dal primo Novecento sino ai linguaggi più contemporanei.  

All’ingresso della fiera, la sezione Emergent curata da Attilia Fattori Franchini presenta 25 gallerie che offrono uno sguardo sulle pratiche contemporanee sperimentali. Tra i progetti, Matteo Cantarella mette in discussione la specificità dei media con Sanna Helena Berger e Cecilie NorgaardFranz Kaka mostra i riferimenti storici nella pittura figurativa di Jennifer Carvalho mentre Brunette Coleman mette in dialogo Oscar Enberg e Brianna Leatherbury mostrando come gli oggetti possano custodire memoria.
I meccanismi del desiderio sono analizzati da Luis Enrique Zela-Koort e Pablo Andino nel booth di N.A.S.A.L., una serie di light box di Eva Gold evocano atmosfere cinematografiche accostate ai dipinti di Tasneem Sarkez da Rose Easton mentre MATTA sfida la nozione di funzionalità con sculture luminose di thebackstudio presentate in un ambiente immersivo creato ad hoc.

Established offre una selezione altamente curata con 144 gallerie. Numerosi sono i dialoghi tra artisti, spesso di generazioni differenti: Esther Schipper   presenta i lavori storici di Stefan Bertalan accanto a nuove produzioni di Anicka YiAndrew Kreps Gallery orchestra una conversazione tra Chiara Camoni Raymond SaundersMASSIMODECARLO mette in relazione opere, tra gli altri, di Elmgreen & DragsetPaola Pivi.

Non mancano anche i solo show come quello dedicato a Reina Sugihara da Arcadia Missa + MISAKO & ROSEN o la personale di Maria Hassabi da The Breeder. Moltissimi i progetti di carattere museale che indagano i movimenti artistici più significativi dell’ultimo secolo: la neoavanguardia croata degli anni Sessanta è esposta nello stand di Avantgarde Gallery, la prospettiva italiana sulla Pop Art è proposta da Gió Marconi con Valerio Adami, mentre troviamo le forme surrealiste di Joan Mirò da Tornabuoni Arte.

Il tema curatoriale di miart 2025, among friends, ha ispirato numerosi progetti, come quello di Erica Ravenna dedicato a Vincenzo Agnetti, quello di Atipografia nel progetto Stellar FriendshipMeyer Riegger riflette sulle connessioni tra persone, mentre MAAB Gallery ci porta nel mondo della pratica collaborativa di Bob e Roberta Smith. Degni di nota anche i progetti espositivi di Frittelli arte contemporanea che si ispira alla mostra iconica Materializzazione del linguaggio del 1978, e Raffaella Cortese che celebra il tema dell’utopia attraverso opere di sei artisti, tra cui l’installazione performativa You to Me di Monica Bonvicini. Presente come di consueto la fotografia con l’omaggio a Nan Goldin della Galleria Giampaolo Abbondio Mai 36 Galerie che mette in dialogo la pratica fotografica anti conformista di Jacopo Benassi con i poetici scatti di Luigi Ghirri. La sezione Timescape invece, accompagna i visitatori in un ideale viaggio nel tempo dai primi del Novecento alle pratiche contemporanee. 

Curata per la prima volta da Alessio Antoniolli – Direttore di Triangle Network a Londra e curatore della Fondazione Memmo a Roma – la sezione Portal unisce dieci gallerie che invitano a mettere in discussione la nostra comprensione di geografie, linguaggi e temporalità fisse. La selezione si ispira al tema di miart e all’approccio visionario di Rauschenberg che vedeva l’arte come un processo collettivo. Tra i progetti troviamo i riferimenti alla storia dei popoli indigeni dell’Amazzonia nelle opere di Santiago Yahuarcani, rappresentato dalla galleria Crisis, mentre da APALAZZOGALLERY scopriamo i principi fondamentali di blaxTARLINES, un collettivo open-source di artisti, curatori e scrittori nato nel 2015 in Ghana. Alla Galleria Franco Noero, Lucy Otter sfida la percezione del tempo e dell’autorialità mettendo in discussione la nostra comprensione della realtà mentre da Richard Saltoun Gallery  il lavoro di Gino Marotta, a cavallo tra arte e design, esplora la relazione tra natura ed estetiche ipermoderne.