
L’uomo di latta è il nuovo romanzo di Valentina Nuccio
I Consigliati di Milena Bonvissuto
Un viaggio tra solitudine, cambiamento e accettazione per il suo protagonista. Il linguaggio è semplice pur toccando un argomento difficile, ma la storia non è cupa anzi a volte molto leggera.
Nel cuore di Monza, Spiridione Lobianco vive immerso nella sua routine, tra ordine e silenzio, elementi essenziali per il suo equilibrio. Spiridione è un uomo con disturbo dello spettro autistico, metodico, razionale, capace di dare un senso logico a ogni azione quotidiana. Tuttavia, la morte della madre e il pensionamento lo mettono di fronte a una realtà difficile: la solitudine, improvvisa e ingombrante.
Quando il suo amico Fausto gli propone di trasferirsi al sud, a Lecce, la paura del cambiamento lo blocca inizialmente. Ma poi decide di sfidare se stesso e abbandonare la sua esistenza statica per un mondo nuovo, ignoto. La sua nuova casa, però, si rivelerà caotica e rumorosa, un condominio pieno di insidie che lo metterà a dura prova. E proprio quando tutto sembra destabilizzarlo, un sentimento imprevisto lo coglie: l’amore.
Il viaggio di Spiridione è un percorso emozionale tra la necessità di proteggere la propria stabilità e il bisogno di aprirsi agli altri, accettando che la diversità non è un limite, ma una risorsa. La sua storia diventa così una riflessione sulla fragilità e la forza di chi affronta il mondo con una sensibilità unica, spesso incompresa.
A dar vita a questa intensa narrazione è Valentina Nuccia, nata nel 1981 in Puglia, giornalista e insegnante che intreccia scrittura e impegno sociale. Il suo primo romanzo, “Ritratti Estemporanei” ( Prospettiva Editrice, 2013), ha aperto la strada a una produzione letteraria attenta ai temi dell’inclusione e della fragilità umana.
Nel 2019, con “Terra d’ombra bruciata” ( Le Mezzelane Casa Editrice), ha destinato parte del ricavato alla casa banca per bambini malati onco-ematologici di Taranto, dimostrando quanto la scrittura possa diventare un mezzo concreto per il cambiamento. Nel 2022, con “Quando cadranno tutte le foglie” (Le Mezzelane), ha continuato a esplorare il rapporto tra comunità e diversità, con una narrazione che abbraccia le difficoltà, ma anche le possibilità di rinascita.
Sposata, madre di due bambini, con una gatta e un’irrefrenabile passione per i viaggi, l’autrice è una voce capace di raccontare l’umanità più vera, trasformando le vulnerabilità in storie di forza e consapevolezza.