04/10/2025
Empedocle di Agrigento: il filosofo che unì scienza e mistero
Rubriche Sentieri tra Logos e Parole

Empedocle di Agrigento: il filosofo che unì scienza e mistero

Feb 26, 2025

Articolo a cora di Vittorio Salmeri

Nel lontano V° secolo a.C, tra i primi filosofi della Storia della Filosofia, poteva mancare un filosofo siciliano? No! E infatti, tra le prime delle innumerevoli glorie prestigiose, che nel tempo avrà la Sicilia, c’è Empedocle di Akragas, Agrigento. E con lui, sempre tra i primi, un suo discepolo, Gorgia di Leontini, oggi Lentini (SR).

Empedocle, di lui voglio parlare, fece parte di un gruppo di Filosofi, chiamati “Pluralisti”, perché, a differenza, per esempio, di Talete, pensavano che il mondo fosse costituito da più elementi, precisamente quattro: oltre all’ acqua, anche la terra, l’aria e il fuoco. “Quando l’uomo – diceva – abbonda di acqua ed è pieno di sudore è vicinissimo alla natura dei fiumi e delle piogge; quando, invece, è in preda all’ira e all’odio è vicinissimo al fragore dei temporali; quando, poi, muore, l’acqua, che è presente in lui, ritorna all’acqua che si trova in natura e così via ogni elemento, che è presente in lui, ritorna là da dove è venuto… L’uomo -diceva ancora –  con la sua anima ha radici piantate nella natura e si sente in comunione universale con tutti i suoi elementi, fiumi, oceani, montagne“.

Una filosofia molto discutibile, ma molto piena di fascino ( per approfondire si può consultare il mio testo ”Il Racconto della Filosofia”).

Chi era Empedocle

Empedocle nasce ad Agrigento intorno al 490, e muore verso il 430. Egli incarna nella sua non lunga vita i caratteri propri della Sicilia greca: la passione politica, il senso del tragico, ma, soprattutto, l’entusiasmo per la natura, di cui è impregnata tutta la sua filosofia, e un profondo senso religioso, tutto a modo suo, magari, per cui si presentava a tutti come profeta e capo religioso, seguito da turbe di fedeli che accorrevano a lui da tutta l’isola. Oltre a questo, fu anche un prestigioso teorico di biologia e di medicina, fino a fondare una scuola di medicina scientifica; gli si attribuisce, anche, la scoperta del labirinto all’interno dell’orecchio; e se questo non basta, fu addirittura considerato un guaritore vantando di operare miracoli, così da essere considerato un mago.

Però, un aneddoto ci ricorda anche qualcosa di estremamente diverso, che ne rivela una sua intelligenza molto pratica: un suo intervento a Selinunte, quando la città era in preda ad un’epidemia a cause delle acque infette del suo fiume e questo fatto increscioso veniva attribuito agli dèi; Empedocle accorse in aiuto alla città con incanti e magie. In realtà non fece altro che realizzare un’opera tecnica: per purificarlo, fece confluire nel fiume infetto altri due fiumi che scorrevano a monte della città: mago sì, ma non troppo.

Una personalità vivace e completa, insomma, che univa bene materialismo e spiritualità, ma, soprattutto, quest’ultima gli valse di essere considerato uno degli uomini più religiosi, mistici e appassionati del mondo antico. Un grande poeta romantico, infatti, Friedrich Holderlin ( 1770-1843), entusiasta del filosofo, nella sua opera, incompiuta, Empedocle sull’Etna volle dipingerlo come un sacerdote di tipo orientale, che si rifugia nelle foreste per ricongiungersi con la natura. Il poeta, riprendendo l’antica leggenda secondo cui Empedocle avrebbe posto fine ai propri giorni buttandosi nel cratere dell’Etna, immaginò che lui, salito in cima alla montagna, avesse ritrovato, lì, le “ radici della sua anima; dinanzi al cratere, così fece parlare il filosofo siciliano: Si! Qui dobbiamo abitare! Quì si dischiudono davanti a noi i sacri elementi! Instancabili come sempre, nella loro forza, essi si muovono gioiosi intorno a noi…e l’etere nutre, placando lo spirito! Non brillava certo di umiltà il nostro filosofo, egli era solito camminare, infatti, con un ricco mantello di porpora e portando ai piedi sandali di bronzo: secondo, sempre, quella leggenda, il suo gettarsi nel cratere doveva essere per tutti il segno di essere stato assunto tra tra gli dèi, ma, caso volle che uno di quei sandali fuoriuscisse dal cratere. In realtà, alcuni colleghi del suo tempo affermano che morì suicida.