04/10/2025
Milena Bonvissuto si racconta tra scrittura, politica e radio: una vita dedicata alle storie
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Milena Bonvissuto si racconta tra scrittura, politica e radio: una vita dedicata alle storie

Nov 22, 2024

Dall’influenza del mare di Licata alla scoperta di personaggi dimenticati, Milena Bonvissuto ci racconta il suo percorso artistico e umano. Tra romanzi, salotti letterari e una passione per la comunità, emerge una voce unica capace di intrecciare realtà, simbolismo e introspezione

  • Milena essere nata in una città circondata dal mare, come Licata, ha influenzato la tua sensibilità o la tua scrittura? In che modo?

Molti credono che vivere in un isola si è un po’ isolati e si ha una visione del resto del mondo diversa, ma in realtà l’isola ti fornisce la visione del mondo in scala ridotta. Se riesci a viverti il territorio ne cogli l’essenza, affini i sensi e ne diventi la voce. E non puoi fare a meno di tirarla dentro in ogni tuo lavoro.

  • Hai dichiarato più volte che la formazione umanistica, da te maturata con gli studi classici, ha contribuito alla tua carriera da scrittrice, in cosa emerge questo aspetto nei tuoi scritti?

Avere una padronanza linguistica ti aiuta ad adattare il linguaggio in base al periodo storico che vai a descrivere. Quindi puoi spaziare nell’usare parole auliche o parlato. Autori come Catullo, Saffo e Leopardi possono insegnare ad esprimere i sentimenti, mentre la filosofia può aiutare a comprendere gli stati umani. Tutto questo serve a delineare il tuo stile che sarà sempre riconosciuto anche se cambi genere letterario.

  • Tu hai sempre avuto un legame forte con la comunità. Ciò ti portato ad impegnarti in maniera fattiva nella Politica locale. Vuoi parlarci di questa tua esperienza? Quanto ha influito nel tuo percorso lavorativo e personale ricoprire un ruolo di spicco nella politica licatese?

Tutto è nato tra i banchi di scuola, prima come rappresentante di classe, poi di istituto. Il primo atto forte che intrapresi fu far fare una occupazione dell’istituto per i diritti scolastici. Da quel momento capii che potevo fare la differenza, purtroppo però la politica ha due facciate e se non sei in linea alle idee si ci può fare male, ma una caduta ti insegna da che parte devi stare, basta quindi sistemare il tiro e cooperare. Ecco perché da 12 anni presiedo un comitato che cerca di tutelare il territorio.

  • Cosa ti ha portato a iniziare a lavorare in radio a soli 17 anni? Come ricordi quell’esperienza?

La radio è stato il primo desiderio che ho deciso di realizzare, nascondersi dietro un microfono e divenire solo una voce. Ai tempi le persone chiamavano per dedicare il brano e fu in quell’istante che iniziai ad ascoltare e cogliere i particolari. Ognuno aveva una storia da raccontare e io avevo la mia da inventare.

  • Come si è evoluto il tuo percorso dalla radio al giornalismo e poi alla scrittura?

Tutto poi si è concatenato ho colto delle opportunità. Ho iniziato da cose piccole per poi dar vita ad un giornale e scrivere per un giornale, ma volevo di più ,volevo che il mio nome venisse ricordato. È stata la voglia di riscatto di un momento difficile.

  • Il tuo primo romanzo, La paura di rincasare tardi, ha ottenuto un buon riconoscimento. Come hai vissuto quell’esperienza e cosa ti ha spinta a continuare a scrivere?

Quando si pubblica il primo romanzo non hai in realtà l’idea di cosa si può fare, il romanzo fu apprezzato grazie al giornalista e scrittore Salvo Bella che mettendomi sotto la sua ala cercò di darmi la giusta direzione. Ma a quella età non c’è grande maturazione e iniziai ad avere timore nell’essere criticata non da chi mi leggeva ma dai parenti e mi arenai .Voglio raccontarvi ciò che mi è accaduto in questi giorni, ho ritrovato dei libri che avevano l’identica copertina, in pratica cambiava il titolo ,ciò significava che erano appartenenti ad una collana specifica, ebbene il mio nome era affiancato all’autore Grimaldi, ovvero uno dei grandi registi italiani ma ai tempi non l’avevo capito diciamo che ero al posto giusto senza saperlo .

  • Puoi raccontarci la genesi di Maria Regina senza regno? Cosa ti ha affascinato nella figura di questa Regina tanto da spingerti a scrivere di lei?

Un giorno durante una fiera comprai un libriccino “Storie di Sicilia “e il primo capitolo composto da due pagine si intitolava Il ratto della regina. Così iniziai a fare ricerche, ad inquadrate il periodo storico, mi colpì proprio Maria, figlia di Federico Il Semplice, perché fu trattata come merce di scambio dal suo tutore Artale. Lei pur essendo regina e sposa non fu né regnante né amata così ho lasciato il periodo storico, tutti i reali protagonisti e ho dato dignità a questa donna e l’amore che meritava, anche se solo per un lasso di tempo, perché poi dovette sotto ricatto sposare un Visconti .

  • Con Il principio di Benedetto, hai scelto un percorso introspettivo. Cosa ti ha portato a esplorare queste tematiche più intime?

Non ho scelto di scrivere di Benedetto ma sono stata scelta. Ho raccontato sia come narratore ma anche come persona in causa l’esperienza di un uomo che ha vissuto quasi un secolo .Ci sono due Benedetto, il primo bambino, con un grande sogno e il secondo con più sogni. Siamo nel dopo guerra, tutto è da costruire e loro si rincorrono, piangono per poi alla fine ritrovarsi. Cercano il loro posto nel modo. Infatti vi è una frase che li accompagna: “c’è un posto per ogni cosa e una cosa per ogni posto”.

  • In Suspiria ,il tuo ultimo romanzo, tocchi temi come sensualità, intrighi e segreti. Cosa ti ha spinto a scrivere un “erotic romance” ambientato negli anni ’30? Il romanzo si apre con una seduta psicologica. Quanto è importante per te l’elemento psicologico nella narrazione?

L’elemento psicologico serve a capire interiormente i personaggi, soprattutto in un romanzo come Suspira, si trovano dunque ragionamenti, paure e ambizioni. Conoscendoli anche sotto questo aspetto il lettore si può addentrarsi e immedesimarsi in uno di loro.

  • Il titolo Suspiria nasce dall’idea di un bacio alla francese. Quanto è importante per te il simbolismo nei tuoi lavori?

Suspira è pieno di simboli, ad esempio Ania ha un bicchiere di vino che può significare verità o bugia, le maschere di colore diverso che stanno ad identificare i vizi e così via.In questo caso i simboli danno il senso ai comportamenti.

  •  I tuoi salotti letterari online stanno avendo un grande successo. Cosa ti ha spinto a tracciare questa strada del dare spazio agli autori emergenti attraverso internet ?

Bella domanda ,anche qui ci sono arrivata per caso e grazie a dei colleghi sono rimasta prima come ospite fissa ,poi come collaboratrice, fino ad averne uno da sola. Questo non perché voglio primeggiare, ma voglio spulciare il romanzo ,scoprire ciò che vi è tra le righe perché è stato scritto e poi la cosa più bella ,l’autore come persona.

  • Com’è stata l’esperienza di essere l’unica scrittrice italiana ospite di una Fiera virtuale Argentina?

È durata un giorno E sono stata accompagnata da una esperta perché doveva farmi le domande in italiano che poi sarebbero state tradotte in simultanea, è gratificante ma ciò ti fa comprendere che non è il punto di arrivo ma è solo il principio .

  • Collabori con molte realtà, come radio e riviste digitali. Vuoi parlarcene?

Radio Crimy dove si registrano dei podcast,Radio Falù collegata al canale digitale dove insieme al conduttore si parla di territorio, qualche incursione a ICN la radio degli italiani a NewYork, anche qui 5 minuti di temi attuali e in fine insieme a quattro colleghi abbiamo dato vita a Sagoradio24tv.

  • Hai già in mente il prossimo progetto letterario? Puoi darci qualche anticipazione? Ci sono altri generi che vorresti esplorare in futuro?

Uscirà Persuasione prima di Suspira ambientato nel 1920 , c’è in atto una pubblicazione di un fantasy scritto a quattro mani e rimpolpare Made in Alikata.

Grazie per essere stata con noi e per il tempo che ci ha dedicato.