04/10/2025
Marconi , il pioniere delle moderne telecomunicazioni
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Marconi , il pioniere delle moderne telecomunicazioni

Mag 21, 2024

La prima puntata della serie su Marconi di Lucio Pellegrini, andata in onda su Rai 1 dopo una crescente attività di promozione, ha sicuramente avuto il merito di accendere finalmente, a 150 anni dalla sua nascita, un fascio di luce su una figura che pare essere stata messa in ombra da troppo tempo.

Eppure lo scienziato ha dato vita a una delle più importanti invenzioni della modernità: la radio e la telegrafia senza fili. Seguendo la sua vision all’avanguardia, ha vinto il Nobel per la Fisica (1909), è stato capo della ricerca scientifica in Italia sotto il Fascismo ed ha rappresentato senza dubbio l’eccellenza italiana nel mondo, aprendo all’umanità una via di comunicazione prima inimmaginabile.

L’aspetto avvincente della serie è che essa inizia la narrazione nel 1937, in piena fase prebellica, presentando il personaggio di Marconi già adulto e affermato il quale vive in un lussuoso piroscafo in compagnia della seconda moglie e della figlia Elettra e dove è allocato un laboratorio dove l’uomo svolge con molta riservatezza degli esperimenti  sulle onde elettromagnetiche, attività successive a quelle che gli avevano conferito fama e successo internazionale.

Poiché il regime fascista finanzia la sua attività, Mussolini e il ministro Bottai sperano che Marconi possa essere in grado di costruire un’arma micidiale da sfruttare per scopi bellici e che possa intimorire le altre potenze europee che finanziano altre ricerche in tal senso.  Proprio per questa ragione le autorità esercitano di nascosto un assiduo controllo su quello che svolge lo scienziato nel tentativo di carpire delle informazioni utili a confermare il sospetto che egli  stia lavorando al cosiddetto “Raggio della morte” Quando, in occasione  di una serata in suo onore, la giornalista Italoamericana Isabella Gordon incontra Marconi,  il suo amante Achille Martinucci, funzionario della polizia, di concerto con il Ministro Bottai, spingono la donna ad attivarsi con ogni mezzo per scoprire  su quale altra invenzione stia lavorando Marconi, trasformandola così un una sorta di spia del regime.

Isabella Gordon, seguendo le sue ambizioni personali, ha in progetto di realizzare delle interviste filmate sulle eccellenze italiane e ne chiede una a Marconi il quale all’inizio si mostra restio, in seguito, convinto dalla moglie, accetta di concederla.

Durante la registrazione dell’intervista, che si svolge nell’arco di diverse giornate in cui lo scienziato alterna momenti di vita privata con momenti di vita istituzionale, attraverso la tecnica narrativa del flashback, la struttura cronologica della fabula va in analessi e apre alcune finestre sul passato del giovane Marconi (interpretato dal bravo Nicola Mauspas) allorché a soli 18 anni aveva iniziato a fare i suoi primi esperimenti nella residenza di famiglia sotto gli occhi amorevoli dei suoi genitori, increduli ma consapevoli della sua genialità.  Fino ad arrivare al 1901 quando era stata scritta una fondamentale pagina della storia  con la trasmissione transoceanica tra la Cornovaglia e il Canada.  In quel momento tutto era cambiato: la vita di Marconi e quella dell’intera umanità.

Accanto alla narrazione degli eventi di carattere scientifico,trapela anche la vita personale di Marconi che vive una profonda relazione affettiva con la seconda moglie e l’adorata piccola Elettra, sconcertato e preoccupato per l’ingerenza e il controllo del regime, combattuto tra il desiderio di mantenere la libertà della scienza e la necessità delle risorse concesse dallo stato che rendono possibile la sua attività di scienziato.

Sicuramente emblematico l’incontro con Enrico Fermi  con il quale accarezza il sogno di fondare insieme l’Istituto nazionale della Radioattività,ma scopre che l’amico medita di trasferirsi  fuori dall’Italia e di compiere degli esperimenti al servizio di altre potenze perché teme per la moglie ebrea.

Si tratta indubbiamente di una miniserie congegnata con molta maestria, dato che intreccia abilmente molti elementi eterogenei  in un contesto complesso e critico, come i caratteri ambigui di alcuni personaggi e il difficile periodo storico in cui si svolge la vicenda.  

Convincenti le interpretazioni degli attori, primo fra tutti quello di Accorsi che rivela, in un’apparente compostezza, il ruolo scomodo di uno scienziato che vorrebbe solo seguire la libertà della ricerca e della conoscenza,ma deve fare i conti con l’arroganza e l’invasività del potere che vorrebbe asservire la scienza alle strategie militari con lo scopo di affermare la propria supremazia.

Una serie che si snoda fra due binari paralleli e contrapposti: da una parte il valore delle scoperte scientifiche e della genialità umana,dall’altro le ambizioni, gli intrighi e i piani di guerra che sfoceranno in seguito nella seconda guerra mondiale.

Certamente vincente l’atmosfera di suspense che pervade la vicenda e il veloce incalzare delle scene fra passato e presente, mentre il futuro, anche se non è stato ancora scritto, seguirà certamente il percorso avviato da Marconi.

Molto significative e illuminanti alcune affermazioni espresse dallo scienziato nella puntata iniziale: la prima è che l’invenzione è un’azione tesa a realizzare una visione del mondo affinché tutti ne possano trarre benefici, la seconda è che un inventore non è uno studente che legge i libri, lui quei libri li scrive.

Di certo il suo pensiero era che la scienza doveva essere libera e servire soltanto al bene comune,non finalizzata a nutrire le guerre, ma assicurare una pacifica convivenza fra i popoli.

Non è possibile negare che dopo le sue scoperte, la percezione della lontananza non sarà più quella di prima. In un mondo superconnesso come quello in cui viviamo, brillano ancora il nome e il talento di Guglielmo Marconi.

di Angela Di Salvo