
Olimpiadi ’24, Alex Caminiti dona i suoi “paladini” a Giovanni Malagò
Alle Olimpiadi anche Alex Caminiti fornisce con la sua arte una riflessione sul tema della Pace
L’artista Alex Caminiti, noto per il suo stile unico ed esclusivo, ha donato una serie di opere al Presidente del Comitato Olimpico Giovanni Malagò. Questa donazione avviene durante le Olimpiadi in corso a Parigi, e Malagò ha risposto con gratitudine, esprimendo il suo sincero ringraziamento per le preziose produzioni artistiche.
Una delle opere inviate dall’artista Alex Caminiti è una rappresentazione di Goldrake, l’iconico supereroe dei cartoni animati giapponesi, che sovrasta i cinque anelli simbolo delle Olimpiadi. Questo pezzo è un omaggio ai nuovi “supereroi” dei nostri tempi: gli atleti italiani che stanno gareggiando ai Giochi Olimpici di Parigi.
L’artista Alex Caminiti è anche l’autore della statua “Messina”, situata presso la rotonda di via don Blasco. Tuttavia, la manutenzione di questa opera d’arte è stata trascurata dal Comune di Messina, nonostante sia stata ricevuta in dono dall’autore. Di fronte a questo disinteresse, Caminiti ha diffidato l’Ente e l’Amministrazione comunale a provvedere alla manutenzione entro dieci giorni. In questa azione legale, Caminiti è stato assistito dagli avvocati Giorgianni e Musolino. È proprio notizia di alcuni giorni fa che la causa ha avuto buon fine con la disposizione di eventuali interventi di manutenzione della statua.
Alex Caminiti che così si è espresso durante l’intervista:
In merito alle opere che ho donato al Presidente del Comitato Olimpionico, Giovanni Magalò, posso confermare che l’obiettivo essenziale è l’auspicio di una pace duratura.

Nell’antica Grecia, durante le Olimpiadi, veniva proclamata una tregua chiamata “ekecheiria” (ἐκεχειρία), che significa “mani ferme”. Questa tregua garantiva la cessazione delle ostilità tra le città-stato greche per permettere agli atleti e agli spettatori di viaggiare in sicurezza verso Olimpia e partecipare ai giochi. La durata della tregua variava da uno a tre mesi e comunque non terminava prima della fine dei giochi. Era circa il 700 a.C. e il senso dello sport e dell’onore era sacro. In un clima di guerre come quello che stiamo vivendo, lo sport, le gare olimpioniche, ora, come un tempo, hanno sempre avuto un preciso significato di tregua, di garanzia di pace che non deve essere però momentanea, ma che deve durare nel tempo e che si spera possa avere inizio al più presto possibile. Ha tutta l’aria di una provocazione la mia, ma parte da questo preciso significato che offre un senso al mio lavoro e alla mia donazione.
I miei supereroi, infatti come quello specifico di Galdrake, molto in voga negli anni ottanta, rappresentano gli atleti in gara, combattenti, guerrieri in lotta per la Pace.
“Fervida creatività e riflessione profonda”: le parole del critico d’Arte Massimiliano Reggiani su Alex Caminiti
È un’opera di grande impatto emotivo perché associa liberamente simboli che appartengono al sentire collettivo, colpendo in profondità i ricordi e il vissuto dell’osservatore. Dipinta dall’artista messinese Alex Caminiti diventa dono nel 2024 per gli olimpionici italiani e per Giovanni Malagò, Presidente del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) ma anche e soprattutto come membro del CIO (Comité International Olympique), l’organizzazione creata da Pierre de Coubertin nel 1894 e con sede a Losanna.
Il significato dell’arte di Caminiti sta proprio nella capacità di cogliere la lettura collettiva dei simboli e quindi di portare nel mondo dell’Arte non la visione storica o filologica della rappresentazione, bensì l’attualità palpitante dei valori in continua evoluzione. Ecco allora che la vivace cromia dei cinque cerchi e del campo bianco, voluta dallo stesso de Coubertin nel 1913 si trasforma in una luminosa fiammata di giallo, materico e al contempo leggero sulla trama evidente della tela.
Sopra il simbolo olimpico appare, come una presenza rassicurante e protettiva la testa dell’immensa macchina volante immaginata dal fumettista giapponese Gō Nagai per il suo eroe fuggito dal pianeta Fleed. In Italia negli anni Settanta i giovanissimi di un’intera generazione sono rimasti affascinati dal virtuosismo, dalla lealtà, dall’abnegazione di quel campione celeste: guerriero assetato di pace e al contempo umile lavoratore, inserviente di fattoria sotto mentite spoglie. Alex Caminiti coglie questo parallelismo tra l’olimpionico, atleta che conduce anche una vita fatta di semplicità quotidiana e di normali affetti, e l’olimpiade come momento di agonismo puro dove l’atleta diventa campione nazionale e gli occhi di milioni di cittadini sono puntati sull’azzurra divisa che con orgoglio indossa.
Il capo del gigante evoca un’enorme testa taurina, un richiamo evidente all’Olimpiade classica
Già il CIO ha slegato i colori dei cerchi dai continenti, alleggerendo il simbolismo delle origini. Adesso è l’Arte che esalta il valore di unione, di inscindibile legame che vincola l’appartenenza al rispetto della parità. Cerchi concatenati, l’intero consorzio umano che abbatte ogni distinzione e si misura sulla base di una uguaglianza sostanziale.
Da un lato l’Arte di Alex Caminiti sembra pagare un tributo alla scontatezza dell’immaginario collettivo: campione uguale a eroe, Goldrake eroe della nostra epoca e ricordo di un’adolescenza rimpianta. Dall’altro la sua fervida creatività interviene con una riflessione profonda nel dibattito culturale. Il simbolo che si degrada nella materia ma permane, vivido, con la propria forza nell’emozione di chi lo guarda; il tempo della nostra arte che riaffiora per il suo meccanismo di recupero, quasi di un restauro: Goldrake è tratteggiato a matita sotto il dipinto, una moderna sinopia che rimanda ai tanti affreschi del nostro patrimonio.
Infine il tocco da Maestro, che conferma la levatura dell’Artista messinese: Il capo del gigante evoca un’enorme testa taurina, un richiamo evidente all’Olimpiade classica. I giochi greci, infatti, erano dedicati a Zeus: si svolgevano nel suo santuario di Olimpia. La divinità non disdegnava quest’animale che gli era offerto in sacrificio e una volta – per rapire Europa, figlia del Re di Tiro – ne prese le sembianze trasformandosi in un magnifico e potente toro bianco.
Olimpiadi: sport e le sue regole come straordinari strumenti di pace
Mentre si stanno disputando le Olimpiadi a Parigi l’artista Alex Caminiti e le sue opere, donate in occasione dell’evento, ci portano dunque a riflettere sul senso della gara sportiva,sul rispetto delle regole all’interno di un complesso di competizioni sportive internazionali ispirate ai giochi sacri dell’antichità.
Non si tratta della mera ripetizione di una gara sportiva iniziata secoli fa, ma di riportare in auge il suo significato più profondo, ribadito con fermezza dall’artista Alex Caminiti. I giochi olimpici dell’era moderna non sono solo una forma intrattenimento, ma si fanno carico, specie in questo periodo di tensioni e conflitti mondiali, di un messaggio di pace che l’artista quest’anno riprende attraverso i suoi supereroi.
Gli atleti come “Galdrake”, come i supereroi degli anni ottanta, sono diventati per l’artista paladini della pace, portatori di un messaggio che può apparire provocatorio ma che ribadisce l’importanza del significato alto dello sport, basato sui valori di solidarietà, lealtà, rispetto della persona e delle regole. Sono gli stessi principi sui quali si fonda una sana società, libera dai conflitti e dalle guerre.
Il mondo ha bisogno di “paladini della pace”, una pace che non duri il momento di una gara sportiva ma che non abbia fine, per il bene dell’umanità intera. A sua volta, però, perché tutto questo sia possibile, è necessario che i “paladini della pace”, gli atleti, supereroi dei nostri tempi, prendano coscienza dell’importanza del loro ruolo, dell’esempio che possono offrire. Questo in riferimento agli ultimi episodi, oggetto di altrettanta riflessione sullo spirito olimpico che non riguarda la vittoria ma l’impegno a partecipare con il massimo rispetto dei Giochi e degli avversari.
I paladini, i supereroi dell’artista Alex Caminiti rappresentano tutto questo.
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