04/10/2025
Dimitris Bakopanos: il pittore che restituisce voce alle statue greche
Arte

Dimitris Bakopanos: il pittore che restituisce voce alle statue greche

Ott 1, 2025

Nel panorama dell’arte contemporanea europea, Dimitris Bakopanos si impone come una figura capace di fondere memoria, materia e sentimento. Pittore greco trapiantato in Italia, Bakopanos non si limita a rappresentare la bellezza classica: la reinventa, la stratifica, la rende urgente. Le sue opere, realizzate con oltre 40 strati di colore, restituiscono vita ai volti delle divinità dell’Olimpo, trasformando il marmo in emozione e la tela in racconto.

Fin da ragazzo, l’artista è stato affascinato dalla cultura greca antica e dalla potenza espressiva delle statue classiche. Dopo il trasferimento in Italia a 19 anni, il contatto con i grandi musei europei ha acceso in lui il desiderio di riportare quelle figure su tela, soprattutto i volti, come se volesse restituire loro il contesto perduto. Da qui nasce il suo impegno nel Movimento per il Ritorno delle Statue Greche, una battaglia culturale e politica che lo vede protagonista nel rappresentare le opere disperse nei musei del mondo, immaginandole nuovamente nel loro luogo d’origine.

Il processo creativo di Bakopanos è meticoloso e profondamente personale.

Parte da fotografie scattate da lui stesso, che poi rielabora in scala di grigi, sovrapponendo strati di acrilico e bianco titanio per ottenere tridimensionalità e profondità. Ma ciò che rende uniche le sue tele è l’uso di tessuti appartenuti alla sua famiglia, preparati con gesso acrilico e polvere di marmo. Un gesto affettivo che trasforma ogni opera in un frammento di memoria vissuta.

La nostalgia è il filo conduttore della sua produzione. Non a caso, una delle opere più emblematiche si intitola Pepromenon (destino): un quadro metafisico dove il tempio greco e il cipresso in mezzo al mare simboleggiano il legame indissolubile con le radici. Anche se vive in Italia da molti anni, il suo sguardo è quotidianamente rivolto alla Grecia, terra che continua a ispirarlo e a chiamarlo.

Il suo stile, che mescola il classico e il contemporaneo, trova equilibrio nell’uso di materiali vissuti e nella rappresentazione di profili e corpi scolpiti. Ogni opera è pensata, scelta, vissuta. Tra le più significative, Bakopanos cita _Eas_ (Eace), figura mitologica che incarna forza e vulnerabilità, e che ha lasciato un segno profondo nel suo percorso artistico.

L’impatto delle sue opere sul pubblico internazionale è tangibile. Le dimensioni monumentali – spesso superiori ai due metri – e la potenza visiva attirano soprattutto chi ha familiarità con il mondo greco. Le sue mostre, da Cortina a Milano, Bologna e Lugano, sono esperienze immersive che invitano alla riflessione sul tempo, sull’identità e sulla memoria collettiva.

Per Bakopanos, l’arte è uno strumento per scandire il tempo e raccontare chi siamo. “Noi conosciamo i periodi dell’umanità anche attraverso l’arte,” afferma. E proprio per questo, continua a creare, anche quando non espone. Il suo prossimo progetto prevede una grande mostra ai Magazzini del Sale di Cervia, con quaranta quadri di grandi dimensioni, e una futura esposizione al MAS di Bologna.

La Sicilia, con il suo profondo legame storico con la Grecia, è ancora una meta mancata, ma desiderata. Invitato a esporre a Palermo e Siracusa, Bakopanos spera presto di portare lì la sua arte, chiudendo idealmente il cerchio tra passato e presente, tra origine e destino.

Con le sue tele, Dimitris Bakopanos non dipinge solo statue: restituisce loro voce, contesto, anima. E ci invita, attraverso la bellezza, a ricordare ciò che siamo.