
“DESTINO” – L’ultima verità di Angelo Longoni
L’ articolo è a cura di Ilaria Solazzo
“Scrivere queste righe è come aprire una finestra sul tempo. Ogni parola è scelta con rispetto, ogni ricordo ha il peso dell’amore e la leggerezza della gratitudine. Angelo era il mio compagno di vita, di arte, di pensiero. Il nostro dialogo non si è mai interrotto: continua attraverso le sue parole, le sue opere, ed ora anche con “Destino”. A chi leggerà, auguro di riconoscere la sua voce tra le righe. Perché Angelo c’è. Sempre”, Eleonora Ivone
“Destino”: il romanzo che ha scritto lui… e che oggi scrive noi.
Quando ho preso tra le mani “Destino”, l’ultimo romanzo di Angelo Longoni, pubblicato postumo da Giunti Editore, ho sentito la sua voce: calma, lucida, viva. Un romanzo che non è solo una storia, ma una confessione gentile e potentissima. Ci sono dentro tutte le sfumature che Angelo portava con sé ogni giorno: l’ironia affilata, il dubbio esistenziale, la poesia sottile del quotidiano, la rabbia di chi ama la verità.
“Scrivere è un atto di resistenza. Finché scrivo, esisto“, amava ripetere.
Questa era la sua idea di letteratura. Un gesto non per sopravvivere, ma per comprendere il senso profondo del vivere.
“Destino” racconta la fragilità e la complessità di un uomo contemporaneo in bilico tra ciò che è e ciò che avrebbe voluto essere. Racconta noi tutti. Con lo sguardo diretto che Angelo aveva, e con la delicatezza che gli apparteneva.
“La vita è un frammento di senso nel caos. Il mio mestiere è trovare quel frammento e raccontarlo”.
Leggetelo. Non solo per ricordarlo. Ma, soprattutto, per incontrarlo.
“Mi chiedevo se tutto quello che facciamo abbia davvero un senso. Poi l’ho vista sorridere, e ho pensato: forse basta quello” –
Estratto da ‘Destino’ di Angelo Longoni.
Intervista ad Eleonora Ivone: Angelo era il mio compagno di vita e d’arte
“Le storie migliori sono quelle che non cercano di piacere a tutti”( Angelo Longoni)
- Cara Eleonora, come ricordi il vostro primo incontro e l’inizio della vostra collaborazione artistica?
Ci siamo conosciuti su un set, e da subito si è creata una connessione profonda. Collaborare con lui è stato naturale, come respirare. Angelo aveva una sensibilità rara, trasformava ogni dettaglio in significato. Ogni progetto diventava una forma di dialogo, d’amore, di verità. “Chi ama davvero, non urla. Rimane”, (Angelo Longoni)
- Qual è stato il progetto che più vi ha uniti?
Senza dubbio ‘Ostaggi’, il mio esordio alla regia. Un suo testo teatrale che ho voluto adattare per il cinema. L’abbiamo riscritto insieme. È stato un viaggio dentro la scrittura, ma soprattutto dentro di noi. Un modo nuovo per dirci ‘ci sono’. “L’arte non deve consolare. Deve risvegliare” (Angelo Longoni)
- Come ha affrontato Angelo la malattia?
Con dignità e forza. Non ha mai smesso di scrivere, creare, amare la vita. ‘Destino’ è nato in quel tempo difficile: è un libro che parla di lui, ma anche di tutti noi. La sua ironia, la sua lucidità, la sua profondità sono tutte lì, intatte. “L’arte non deve mentire. Nemmeno quando fa male” (Angelo Longoni)
- Cosa lascia Angelo al mondo del cinema e della cultura?
Una voce autentica, mai allineata. Lascia opere, certo. Ma, soprattutto, un modo etico di stare nel mondo dell’arte, senza scorciatoie. Ha insegnato a molti — me compresa — a non aver paura della verità. “Il dolore non si supera. Si abita” (Angelo Longoni)
- Come vivi oggi senza di lui?
Con dolore, ma anche con gratitudine profonda. Angelo è ancora con me, in ogni cosa. Lo sento quando scrivo, quando guardo le nostre figlie, quando parlo con chi lo ha amato. Era — ed è — la mia casa.
- Che padre e marito era?
Premuroso, presente, attento. Non amava i gesti plateali, ma quelli veri, quotidiani. Con le nostre figlie era dolce, curioso, profondo. Le ha cresciute nel rispetto della libertà e dell’autenticità.
- Un ricordo familiare che porterai sempre con te?
Durante il lockdown, organizzava un ‘cinema privato’ ogni sera. Guardavamo film e poi ne parlavamo. Era il nostro rito. Cultura e amore, insieme.
- Era una persona spirituale?
Sì, profondamente. Non religioso in senso classico, ma spirituale fino in fondo. Aveva un senso sacro per i rapporti umani, per la parola data, per la bellezza delle cose semplici. “Quando il mondo fa rumore, io scelgo il silenzio”( Angelo Longoni)
- Con gli amici e colleghi?
Leale, generoso. Chi lo conosceva davvero, lo amava profondamente. Non sopportava l’ipocrisia, ma sapeva perdonare. Aveva il raro dono di vedere negli altri la loro parte più vera.
- Una frase per sintetizzare ciò che Angelo lascia al pubblico?
“Ascolta profondamente, ama senza rumore, e lascia che il silenzio parli di te”. Così era lui. Così continuerà a essere. Testimonianza di Elena Sofia Ricci: “Angelo aveva quella rara capacità di far sentire ogni parola importante. Anche il silenzio con lui diventava racconto”.
- Chi ti è rimasto vicino?
Elena Sofia Ricci, Cesare Bocci, pochi altri. Le persone vere restano. Le altre si allontanano da sole.
- Un dettaglio di quel giorno che non dimenticherai?
L’amore delle persone semplici. Il portiere, gli ex colleghi, i lettori. Tutti avevano qualcosa da dire su di lui. Tutti avevano qualcosa da restituirgl
- Un aneddoto privato?
È stato cremato. Oggi è ancora qui, con me. Accanto a me. In ogni giorno, in ogni momento.
- La malattia…
Otto anni di battaglia. Ha avuto momenti durissimi, ma non si è mai perso. Mi dava forza, anche quando diceva che ero io a dargliela a lui.
- Il suo film che avrebbe dovuto girare ad agosto?
È in sospeso. Attendo che chi di dovere si muova. Ma in ogni caso, quel film nascerà.
- Un aneddoto leggero?
Durante la ristrutturazione dei bagni, mi accompagnò nei negozi anche se detestava farlo. Quando vide il risultato, si illuminò. Disse: “Hai avuto ragione.” E sorrise, come solo lui sapeva fare.
- È vero che amava la bicicletta?
Sì, molto. Diceva: “Quando pedalo, il mondo smette di rumoreggiare”. Era il suo modo di respirare, di liberarsi.
Ogni tanto, Eleonora cammina da sola per Roma. Si ferma davanti a una vetrina. Non cerca nulla. Ascolta. È il suono della città che amavano, della vita condivisa. In quel silenzio che resta, Angelo è ancora lì. Invisibile, ma tangibile. Tra le pagine, nei fotogrammi, nel vento. E nel cuore di chi continua a leggerlo.
‘Destino’ di Angelo Longoni – Giunti Editore. Disponibile in tutte le librerie e online. Un romanzo che attraversa il tempo e torna a parlarci, oggi più che mai.