23/04/2025
Lettera del presidente Cracolici a  Unipa per il giorno della memoria
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Lettera del presidente Cracolici a Unipa per il giorno della memoria

Mar 21, 2025

PALERMO- Il Presidente della Commissione Antimafia, Antonello Cracolici, scrive all’Università di Palermo in occasione della proiezione del docufilm di Ambrogio Crespi “Falcone e Borsellino. Il fuoco della memoria“, evento che unisce gli atenei di Milano, Firenze, Roma e Palermo nel ricordo delle stragi mafiose del 1992-1993.

“Dopo le stragi di mafia del 1992-93 la scuola ha fatto un lavoro straordinario di educazione alla legalità e di memoria, rompendo un tabù del silenzio che aveva resistito per decenni. Anni dopo, quella reazione civile scaturita dall’emotività del momento, si è affievolita: bisogna spiegare agli occhi dei tanti ragazzi che non erano nati in quel periodo, o che hanno vissuto la mafia solo attraverso la narrazione dei propri genitori o degli insegnanti, cos’era diventata la Sicilia, con centinaia di morti per le strade. Per questo, nella giornata nazionale della memoria e dell’impegno di Libera, che oggi mi vede impegnato a Trapani, è importante ricordare quella storia attraverso il docufilm “Il fuoco della memoria”, prodotto dall’università di Palermo e per la prima volta proiettato simultaneamente negli atenei delle città di Roma, Firenze, Milano, dove cosa nostra ha piazzato delle bombe per stravolgere la vita democratica del nostro Paese colpendo tanti innocenti e provando pure a distruggere il nostro patrimonio storico e artistico. Quei drammatici fatti di sangue, entrati nella nostra vita, devono essere ricordati come un rischio permanente del tempo in cui viviamo. La criminalità organizzata si nutre della nostra distrazione e indifferenza, mentre la corruzione dilaga tra una grande disattenzione e sottovalutazione, con un dibattito che sembra più indirizzato a smantellare gli strumenti di contrasto a rimetterli in discussione, senza tuttavia individuare nuovi strumenti per combattere la mafia di oggi. Negli anni la mafia è stata colpita, ma non può essere sottovalutata la sua capacità di rigenerazione, innanzitutto attraverso il controllo del traffico degli stupefacenti che sta dilagando nella sottovalutazione generale. 

Il nostro dovere è ricordare per ricostruire gli anticorpi della società civile e per capire come è organizzata la mafia oggi, come articola i nuovi sistemi di potere, e come colpisce i nostri territori. Ecco perché questo docufilm è un’occasione straordinaria per rinnovare una memoria che si fonda anche sull’emozione”.