08/07/2025
“Move in colors”: più di cento artisti in concorso sul tema del “cielo”
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“Move in colors”: più di cento artisti in concorso sul tema del “cielo”

Ago 2, 2024

L’associazione “Move in Colors” ha recentemente concluso con successo il concorso per gli Artisti globali sul tema “The Sky – Il cielo”, con una partecipazione straordinariamente elevata, oltre un centinaio di artisti, in particolare provenienti dall’Asia. Il tema, seppur apparentemente semplice, è ricco di simbolismo e profondamente radicato nell’immaginario umano. L’esposizione delle opere durerà fino al 28 settembre .

“Move in Colors” è un’associazione artistica internazionale senza scopo di lucro che mira a rappresentare ogni categoria artistica. La missione principale dell’associazione è diventare la più grande e unica collaborazione aziendale del suo genere, offrendo uno spazio di crescita e realizzazione per gli artisti di tutto il mondo. Gli artisti membri sono caratterizzati da un’eccellente formazione, ma soprattutto da una profonda motivazione e passione per l’arte. Al centro delle attività di “Move in Colors” c’è il Museo Virtuale Interattivo, conosciuto come “Micmac” (Move in Colors Museum of Arts and Crafts). Questo museo virtuale presenta una vasta gamma di forme d’arte, tra cui: pittura, musica, scultura, fotografia, danza, cinema, teatro. “Micmac” ha l’obiettivo di incoraggiare e diffondere la conoscenza dell’arte attraverso pubblicazioni e mostre regolari. Il museo online, aperto a tutti i visitatori, offre uno spazio per artisti membri e non membri per promuovere le loro opere d’arte. Le opere saranno esposte in vaste sale virtuali, permettendo una fruizione completa e immersiva delle creazioni artistiche. Oltre a “Micmac”, l’associazione sta sviluppando “Hall of Fame”, una piattaforma di visualizzazione e vendita per gli artisti che desiderano vendere le proprie opere.

Il commento di Alessandra Lugli, fondatrice e presidente di “Move in Colors”

«L’arte è una delle più grandi espressioni dell’anima umana. Io stessa, appassionata d’ Arte e pittrice, ho partecipato al concorso come “Alex di Tiki”, doppio pseudonimo che nasce dalla combinazione del mio nome e quello del mio gatto, Tiki, combinazione che permette di esprimermi attraverso l’alternanza di due lavori artistici   diversi: uno più realistico, l’altro più libero e fantasioso.  Il mercato dell’arte, spesso, risulta esclusivo e inaccessibile. Molte persone trovano difficile apprezzare l’arte moderna a causa dell’accesso limitato e dei prezzi elevati. L’associazione artistica internazionale “Move in Colors”, senza scopo di lucro, che ho creato insieme a mia cugina Lucia Vacchetta e a mio fratello Jean Lugli, nasce proprio con l’intento di rendere l’arte più accessibile a tutti, promuovendo una maggiore inclusività e sostenibilità nel mondo artistico.

Ci sono artisti dotati di talento e di grandi capacità, che non riescono a farsi strada nell’ambito artistico perché non hanno le risorse economiche necessarie per potervi accedere, come accade agli artisti asiatici. Ecco… l’intento dell’associazione è proprio quello di fare apprezzare questi artisti di talento.   I concorsi della nostra associazione si svolgono cinque, sei volte l’anno e, per ognuno di loro, viene scelto un tema interessante. Per questo concorso, concluso da poco, il tema scelto è stato: “The Sky – Il cielo”, un argomento estremamente vasto che consente agli artisti di potere spaziare e di offrire, a ciascuno di loro, la possibilità di diverse interpretazioni, suscitando, per esempio, i ricordi.  I temi scelti per i concorsi, in genere, hanno caratteristiche che permettono agli artisti di esprimere la propria idea e le proprie emozioni.  Sono temi che appartengono all’umanità intera indipendentemente dal nostro credo, dalla cultura e dalla nazionalità di appartenenza».

MASSIMILIANO REGIANI E LA SUA CRITICA SULLE OPERE

La scelta e la selezione delle opere in concorso, le menzioni speciali   e le relative recensioni  come  premio per gli artisti, è stata affidata al critico d’Arte Massimiliano Reggiani che ha spiegato quanto segue:

La scelta delle opere si basa al solito su tre linee: una buona, o, almeno, efficace capacità tecnica nel gestire la comunicazione visiva, una padronanza della composizione e –aspetto fondamentale – il significato che l’Artista riesce ad esprime attraverso il proprio linguaggio, unico e riconoscibile. Ho particolarmente apprezzato tutte le opere di relazione, dove il cielo si confronta con qualcuno: sia esso l’uomo o lo scorrere del tempo, dove diventa quindi personaggio capace di giocare il proprio ruolo nella creazione del dipinto. Il tema, infatti, dava al cielo una propria soggettività: non era il fondale trasparente e vaporoso di un paesaggio ma l’altro elemento di un dialogo silenzioso”.

CLASSIFICA DEL CONCORSO “MOVE IN COLORS”

Il Vincitore

 “Reflection – Riflessi”, del medico pachistano che si firma Nature Artist: Opera di grande leggerezza, brillante nel colore ma abbastanza sfumato e luminoso da rendere – con naturalezza – l’umida inconsistenza dell’aria e dei vapori. Per l’Artista il significato è metaforico, lega l’individualità al proprio vissuto, alle scelte, ai cedimenti, agli ideali e alle speranze che – portati dentro – traspaiono comunque dall’intimità ad una inconsapevole evidenza. Cielo e acqua si specchiano, l’uno contiene l’altro, ne assorbe i toni, le velature, le malinconie e i raggi di sole. Di fatto, guardando l’opera, si sente la vastità e la profondità di un sentimento che indaga oltre il transitorio, volutamente dimenticando ogni narrazione per perdersi nel fascino di una simmetria in perfetto equilibrio dinamico. Nature Artist centra così il significato del concorso: il cielo apre la nostra mente al pensiero astratto, liberandoci dalla ruvida fisicità del quotidiano per dare spazio e soprattutto libertà, ma non certo anarchia, ai nostri voli di fantasia e alle intuizioni, dalle più elementari ai ragionamenti concatenati, geometrici e regolari.

Le menzioni speciali

Rukhsana Gazi, dal Bangladesh, con “The Moonlight And Lady”: Il realismo non fotografico trasforma in poesia visiva l’emozione di un possibile ricordo, di una scena chissà quante volte ripetuta contemplando il mistero del cosmo. Bastano le parole dell’Autore a rendere ancora più preziosa l’immagine dipinta: “L’opera raffigura una serena scena notturna immersa nel tenue bagliore di una luna piena. La luna è sospesa in alto nel cielo, la sua luce radiosa proietta una luce delicata su tutto il paesaggio. Una finestra aperta fa da cornice a questa bellezza notturna, attraverso la quale una signora guarda malinconicamente la luna luminosa. Accanto alla finestra suona un flauto, la sua silhouette evidenziata dalla luce diafana della notte. Le note melodiose sembrano fluttuare nell’aria mescolandosi alle travi argentee che chiudono la stanza. La scena evoca un senso di contemplazione, catturando un momento di connessione profonda tra la donna, la sua musica e la bellezza celeste”.

Alex di Tiki , artista italiana, con “It’s raining again – Ancora sta piovendo”:  L’immagine di un cielo avverso e di un gatto che diventa simbolo istintivo di libertà, costretto dal temporale a restare, seppur protetto, chiuso in una stanza. Alex di Tiki ha un doppio pseudonimo, con cui firma a secondo della parte emozionale o razionale che prevale nell’opera. In questa vi è grande sicurezza nel tratto, con poche e sommarie pennellate il tepore dell’animale viene reso in contrasto con la fredda e scivolosa realtà che preclude lo spazio, infinito e accogliente, dei desideri impossibili   L’immagine di un gatto costretto dal temporale a restare al chiuso simboleggia la libertà istintiva e la realtà oppressiva, resa con grande sicurezza nel tratto e contrasto tra il tepore dell’animale e la freddezza della pioggia.

Atina Rahman , dal Bangladesh, con “A Sky Within Me”: Delicatissima la mano femminile che, come un fiore proteso sull’infinito, protegge lo sguardo dal furore abbacinante del sole. Le dita si fanno improvvisamente casa, protezione, affetto: è una mano sinistra, non rappresenta né la socialità né il lavoro manuale. Intimistica, riflessiva, sembra opporsi al dogma della luce: il cielo diviene campo di scontro improvviso, il gesto, che oppone la nuda pelle alla violenza del calore rende evidente la fragilità e al contempo la resilienza dell’amore e della capacità disinteressata di generare.

Arquimides Gonzales Loyola, artista cubano, con “Jardincillo De Lores Perfumadas”: La vita e la morte, la cura e l’abbandono, il fiorire senza frutto e l’istinto animale trasfigurato in un lucente decoro, l’apparenza del lusso e la necessità di proteggersi, si presentano come metafora dell’intera vita umana. Un dipinto dalla costruzione complessa, dove ogni elemento diventa suggestivo di un’emozione ma – tranne l’equilibrio momentaneo dell’intera scena – non riesce volutamente a trovare un epilogo, un riscatto eroico, una ragione. Il cielo diventa strumento di misura del dramma umano, l’assoluto e il transitorio, l’effimero piacere e l’algida bellezza dell’universo che lo contiene.

Maria Fazio, artista italiana, con “Spazio aperto”: Un acrilico astratto che trova nell’assenza di gravità e quindi nella leggerezza estrema l’espressione più centrata del cielo come spazio del pensiero. Un luogo privo di materia su cui la mente, sollecitata dal continuo variare della sua bellezza, trova la possibilità di diventare materia concreta, logica ma non manifatturiera, libera ma non sregolata. Il luogo del cesello, del ragionamento puro che diventa raffinatissimo ricamo senza perdere d’identità e degradarsi in un decoro. Un acrilico astratto che esprime la leggerezza del cielo come spazio del pensiero, dove la mente può diventare concreta e logica senza degradarsi in pura decorazione.

Ishita Pursani dall’India con “Sky 2”: Lo sguardo oggettivo raccoglie, nella delicatezza di un pastello ad olio, il contrasto fra il meraviglioso ed evanescente teatro cosmico e la cruda realtà artificiale, di infrastrutture ordinate che si accendono sul far della sera. Un dipinto limpido, che raccoglie l’intimo dolore di un mondo ormai spaccato, dove l’uomo e l’infinito procedono, da separati in casa, su strade ormai sterili e parallele.

Harpreet M Caur (Meenu), dall’India, con “Starry Silence – Silenzio stellato”: L’artista mescola la pittura tradizionale alle più avanzate tecniche digitali. Vive in Punjab, nella città di Chandigarh dove conduce un proprio atelier. Il luogo nasce dalla mente pura dell’urbanista svizzero e Courousier: tradizione e tecnica innovativa alla ricerca di un raro equilibrio. L’opera sembra rifletterne l’essenza: la consuetudine della rappresentazione visiva ridipinta sui principi della moderna Gestaltung, la teoria della visione, attraverso una manualità rara e delicata: scienza, tradizione e sensibilità per innovare senza perdere il contatto con le radici nascoste e ataviche della cultura.

Questa competizione ha dimostrato come il tema del cielo possa ispirare un’ampia varietà di interpretazioni e tecniche, tutte mirate a esplorare l’infinito e l’intangibile: “Dal cielo portatore di pioggia a quello dei messaggeri celesti, dallo spazio dei sogni, dell’immaginario e quindi della libertà a quello più oppressivo del pericolo che colpisce all’improvviso” – sostiene Massimiliano Reggiani, il critico d’arte che ogni anno sceglie anche il tema del concorso.

Un’arte capace di sollecitare aperture mentali

Si tratta di un tema che è riuscito, come tutti gli altri, a ispirare emozioni e sensazioni attraverso un linguaggio comunicativo universale. Gli artisti in concorso, infatti, pur vivendo in diverse parti del pianeta sono riusciti a cimentarsi su temi e argomenti globali, come quello del cielo, senza perdere, però l’identità derivata dalle rispettive radici culturali.  Ogni artista ha espresso le proprie emozioni attraverso un linguaggio globale, uno sforzo comunicativo non indifferente dal momento che è riuscito in maniera appropriata e ben comprensibile   a creare un punto di incontro fra civiltà diverse. Non a caso si tratta di “Artisti globali”, termine appropriatissimo per descrivere la funzione e l’importanza della loro arte, capace di sollecitare un’apertura mentale verso forme di culture differenti dalle nostre, dimostrando, nello stesso tempo, la capacità dell’arte di metterle a confronto.   

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