21/03/2025
Ripristinata e dipinta la scalinata di                    San Giuseppe Jato, un viaggio tra Amore e Natura.
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Ripristinata e dipinta la scalinata di San Giuseppe Jato, un viaggio tra Amore e Natura.

Lug 31, 2024

“L’Amore riflesso nell’Essenza della Natura”

Sarà inaugurata a breve, venerdì 2 agosto alle ore 19: 30, l’antica scalinata che si trova nel centro storico del Comune di San Giuseppe Jato, esattamente in via Luigi Sturzo. La scalinata ripristinata, ripulita dai danni causati prevalentemente, con il tempo, dagli agenti atmosferici, è stata anche dotata di illuminazione. Ribattezzata con il nome di “L’Amore riflesso nell’Essenza della Natura”, la scalinata necessitava di lavori di ristrutturazione per evitare l’inevitabile e definitivo declino, inoltre si tratta di un percorso che fa parte di un luogo centrale e di transito per i cittadini. E’ l’Associazione “Athena”, APS (Associazione di promozione sociale) che ha sede nel Comune di San Giuseppe Jato, a essersi fatta carico e occupata del progetto di ripristino e di riqualificazione dell’area della scalinata, in accordo con il comune stesso da cui ha tratto i fondi per il tramite del bando “Democrazia Partecipata”.

Intervista al giovane Leonardo Grillo, presidente dell’Associazione “Athena”

Leonardo Grillo Presidente dell’Associazione Athena

Parliamo un po’ di lei. Come mai ha scelto di diventare presidente dell’Associazione “Athena”?

Sono nativo e abito a San Cipirello, a due passi dal Comune di San Giuseppe Jato, il confine è proprio labile. Sono laureato in economia e, attualmente, lavoro presso uno studio tecnico di Geometra.  Ho sempre avuto una certa propensione e sensibilità per tutto ciò che riguarda l’aspetto sociale e le relative problematiche.  Per questo motivo ho deciso di intraprendere, da poco, questo ruolo come presidente dell’associazione “Athena”.

Può introdurci brevemente a capire la funzione svolta dall’ ’Associazione, le sue finalità e il lavoro svolto in questi anni?

“Athena” è un’associazione di promozione sociale, attualmente indirizzata anche alla promozione culturale.   Nata da poco, nel febbraio del 2023, l’associazione ha subito iniziato a intraprendere dei progetti importanti come questo della riqualificazione dell’area e del ripristino della scalinata nel Comune di San Giuseppe Jato, dove ha sede l’associazione stessa.  Prima dell’attuale progetto, ci tengo a ricordarlo, l’associazione ha partecipato, a dicembre dell’anno 2023, alla manifestazione “Villaggi di Natale” dedicandosi   alla vendita di libri,  con l’intento di incentivare  la lettura .  Il ricavato della vendita è stato donato alla fondazione “Chops” che si occupa di malattie rare.

“l’Amore riflesso nell’essenza della Natura” è il nome scelto per la scalinata da poco ultimata. Come mai è stato scelto proprio questo nome?

L’opera, realizzata dagli artisti: Ornella Schirò e Roberto Matranga per la rampa inferiore, raffigura sulla gradinata   i quattro elementi della natura. Il nome con cui è stata ribattezzata la scalinata, indica la ricerca di una connessione tra i quattro elementi della Natura e l’Amore inteso in senso universale. La terra rappresenta la stabilità e la forza. In una relazione amorosa, simboleggia la solidità e il supporto che due persone si offrono reciprocamente. È la base su cui si costruisce una relazione duratura. L’aria è simbolo di libertà e comunicazione. In un rapporto amoroso, rappresenta la necessità di apertura, dialogo e comprensione reciproca. È il respiro vitale che mantiene viva la connessione tra due cuori. Il fuoco incarna la passione e l’energia. Nell’amore, è la scintilla che accende il desiderio e l’entusiasmo. È il calore che riscalda l’anima e alimenta la fiamma della relazione. L’acqua simboleggia i sentimenti e le emozioni. In una relazione rappresenta la capacità di adattarsi e di purificare i sentimenti, mantenendo la relazione fresca e vitale. È l’elemento che nutre e fa crescere l’amore.

Nella scalinata l’Aria è rappresentata dal cielo; il Fuoco dal sole contornato da un paesaggio, la Terra dagli elementi rocciosi; infine, l’Acqua è rappresentata dal mare, che diventa il custode delle emozioni più profonde, un luogo dove il cuore può trovare pace e gioia, avvolto dalla bellezza infinita della natura.

Nella rampa inferiore dove gli elementi protagonisti sono l’acqua e la terra, troviamo come oggetto principale l’arte del “cunto”, rappresentata attraverso una scrittura dell’artista palermitano, Salvo Piparo, che si intitola “il cuore” e fa parte del suo libro intitolato “400A”. La parte scritta è contornata dall’elemento acqua, rappresentata dalle sfumature del mare che si infrange negli elementi rocciosi.

Ritornando al titolo dell’opera, “l’Amore riflesso nell’Essenza della Natura”, è il nome stesso che    celebra la bellezza della Natura e la potenza dei sentimenti umani, ricordando che l’Amore è un elemento essenziale della nostra esistenza, proprio come la terra, l’aria, il fuoco e l’acqua.

Come mai la scelta di un dipinto sulla scalinata e non di un murale che sarebbe stato più agevole da realizzare?

All’inizio si era pensato di realizzare un murale poi, essendo i muri perimetrali di proprietà privata, si è deciso di realizzare il disegno direttamente sui gradini di pietra, cosa che è stata ampiamente apprezzata da tutti coloro che vi transitano. Non sono mancati i complimenti e l’entusiasmo dei cittadini nel vedere la scalinata finalmente risistemata.  Del resto ci siamo fatti carico delle esigenze delle persone, ridando dignità e decoro a questa area, di conseguenza i cittadini ci hanno ricompensato con la loro approvazione e il loro affetto.

Cosa rappresenta la scalinata, finalmente ultimata, per tutti coloro che la osservano e la percorrono?

La scalinata non è solo un’opera d’arte, ma un simbolo di armonia e bellezza che speriamo possa ispirare tutti coloro che la percorreranno, perché possa ricordarci l’importanza di coltivare l’amore e di rispettare la natura che ci circonda. La realizzazione della scalinata per me ha rappresentato una sorta di sfida che, insieme alla giunta comunale, si è deciso di intraprendere   fino in fondo, cercando di valorizzare questo luogo destinato a rimanere al suo stato originario, ormai deturpato negli anni e privo di bellezza.

C’è   qualcuno che vuole ringraziare, in particolare, per la realizzazione di questo progetto?

Si, porgo i miei ringraziamenti al sindaco del comune di San Giuseppe Jato, Giuseppe Siviglia, e all’assessore Mariano Lo Bianco che ha creduto fortemente nel nostro progetto.  Un ringraziamento particolare a tutti i ragazzi dell’associazione Athena che hanno collaborato alla realizzazione dell’opera, in particolare a Giulio, Gloria e Maria Paola. Infine ringrazio il consigliere Pietro D’Agostino tanto attento alle politiche giovanili, che ha avuto il piacere di sostenere in prima persona la realizzazione di questo progetto.

Il critico d’Arte, Massimiliano Reggiani, così si esprime a riguardo:

Un sole abbacinante campeggia a San Giuseppe Jato in un nuovo, interessante, intervento di arte urbana. È un disco fisicamente frazionato nelle innumerevoli alzate di uno scalone che raccorda due piani urbani del paese ma si ricompone allo sguardo di chi lo sale, elevandosi parallelamente nello sguardo e nel pensiero. Gli autori hanno creato una grande campitura azzurra, come un velo adagiato sull’architettura che regge e ostende un grande cerchio d’oro. Come un’infiorata, come un’apparizione improvvisa, questo paesaggio sostituisce il grigiore e la banalità del quotidiano cercando di portare la luce di Sicilia fin sotto i piedi dei passanti. Una terra aspra, dai contorni secchi e spezzati che aggruppano case, borghi e forse creste montuose ripresi sotto la luce d’estate. Un richiamo ai quattro elementi dell’alchimia e delle antiche filosofie per compendiare l’intero Creato fatto d’aria e di terra, d’acqua e di fuoco; quasi come un ricamo, invece, sono le parole di un “Cunto” che spinge al rispetto e ad un gesto d’amore.

Al netto dalle letture simboliche e culturali, che gli Autori hanno dato e che passanti e osservatori sanno sicuramente leggere e interpretare, resta il fascino di un’opera che improvvisamente riscatta dal grigiore degli intonaci un piccolo spazio della Comunità, un’area che non è una piazza centrale o un edificio simbolico ma un semplice luogo di transito, uno snodo funzionale, nato di monco di un preciso valore estetico. Nasce così una rappresentazione che non è figurativa bensì emozionale: ciò che è terra diventa apparentemente pigmento ruvido, strisciato, costruito come un ordito policromo che richiama la geometria indotta delle campagne coltivate. Il resto sono i colori vividi e luminosi del Mediterraneo nei mesi più caldi e arroventati.

Non c’è una logica digradante che culli ed estenda la luminosità del sole: il blu e gli azzurri si ripetono per fasce ritmiche, senza permetterci di capire se sia cielo od orizzonti lontani fatti di onde e di mare. In questa composizione, però, manca volutamente l’equilibrio e la naturalezza di un paesaggio romantico, di una veduta rasserenante, di un semplice gioco di scorci e prospettive. Si sente, con evidenza, la lezione di TOGO, del suo Espressionismo mediterraneo dove tutto diviene teatro, anzi scena di una profana ma sacrale rappresentazione. Si avverte anche, però, il disagio delle più giovani generazioni davanti ad un ambiente incapace di ritrovare la propria energia vitale: questo astro che non scalda ma sembra addirittura bruciare, quella terra senza foglie che non trova riparo, quel cielo tanto brillante quanto asciutto di vapori e del volo di gabbiani o uccelli migratori. È una sofferenza sottile ma onesta e sincera di chi già avverte che l’arte non può più essere solo bellezza ma anche urlo accorato, vivida e scintillante richiesta d’aiuto per un pianeta che oggi piange tutta la violenza dello sfruttamento subito.

  L’ artista  Ornella Schirò

Nata il 25 luglio 1969 a San Giuseppe Jato (Palermo), l’artista   possiede un diploma di maestro d’Arte sezione Mosaico.  Successivamente ha conseguito la maturità artistica al liceo artistico “Mario D’Aleo” di Monreale. Ha realizzato nell’arco degli anni, dal 1990 al 2020, mosaici, vetrate artistiche (incisioni sabbiate e/​o decorate) dipinti su legno e tela.  L’integrazione di materiali riciclati extra artistici su tela dipinta ad olio o a colori acrilici, sono il dialogo tra materia e colore. L’artista ha fatto in passato delle mostre collettive ma anche due personali una ad Aprile dello scorso anno alla “ex Real Fonderia Oretea” a Palermo e un’altra a settembre del 2023 a San Cipirello, in provincia di Palermo. E ancora, nel 2023, le è stato conferito il “Premio Teodorico” per l’Arte e la Cultura presso “Ravenna Art Gallery &Venice Art Gallery” con due opere:” Audofleda” e “Guarigione”.

Ornella Schirò (foto di Zino Citelli)

Il Pensiero di Ornella Schirò

“Non è stato facile realizzare l’opera sulla scalinata in pietra, che rende la superficie meno piana e più   movimentata. Il caldo di questi giorni ha fatto anche la sua parte ma tutto questo non ha mai allentato il mio entusiasmo, grazie anche all’aiuto concreto e al supporto dei ragazzi dell’associazione che mi hanno guidato nella realizzazione dell’opera. La gradinata è la trasposizione atipica dei quattro elementi della natura: terra, fuoco, acqua, aria.  Nell’insieme dell’opera artistica della scalinata è possibile tracciare due focus, due punti di vista differenti: quello geometrico della figura in generale, e quello più libero e astratto delle alzate, dove sono presenti alcune decorazioni da leggere come particolari a sé stanti. La parte più alta è quella dell’aria e del cielo, quella centrale del fuoco, del sole, della terra, quella finale dell’acqua.  I giochi geometrici delle alzate che compongono il paesaggio si prolungano lateralmente in altezza, come fossero due braccia protese verso il cielo.

 La scalinata   ha l’intento di “dialogare” con noi per ribadire e comunicare l’importanza del rispetto per il territorio attraverso la realizzazione dei quattro elementi d’amore. Non a caso sono stata scelta per realizzare quest’opera, per l’attenzione e la cura che ho sempre mostrato nei confronti dell’’ambiente, attraverso una continua allusione agli elementi della natura, e per i materiali utilizzati per realizzare le mie opere, materiali prevalentemente riciclati. Tutto ciò che fa parte della mia arte tende sempre a ribadire questo importante messaggio di rispetto e di protezione per il territorio e l’ambiente.  Realizzare quest’opera, di conseguenza, non è stata una forzatura, non ha   snaturato il mio stile e il senso della mia arte che invece ha trovato continuità nella realizzazione di questo progetto. L’uso dei colori e delle sfumature, un’altra caratteristica che   mi contraddistingue, ha reso poi possibile donare il volume alle figure, per evitare che risultassero appiattite e prive di consistenza.

 Per concludere, sono soddisfatta di avere superato la sfida e di avere restituito al Comune e ai suoi abitanti una parte importante del centro storico, piacevole alla vista, più sicura e fruibile”.  

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