
Fräulein Antigone
di
Mariceta Gandolfo
Tragedia moderna liberamente ispirata all’Antigone di Sofocle
Personaggi
Ghita ( Antigone)
Teo (Eteocle)
Nick (Polinice)
Preside Krantz (Creonte)
Yasmine (Ismene)
Hermann (Emone)
Signora Krantz (Euridice)
L’azione si svolge a Berlino nel 1938
ATTO PRIMO
La scena si svolge nella sala studio del più esclusivo liceo classico di Berlino
Ghita: “La primavera è arrivata prima quest’anno. Berlino è bellissima in questa stagione!(guardando dalla finestra)
Teo: “ E noi siamo qui, chiusi in quest’aula soffocante!
Nick: “Dai, manca solo un mese al diploma…e poi non mi sembra che tu ti sia ammazzato di studio finora! Sei appena rientrato da un mese di vacanza all’aperto.
Teo: “Quella che tu chiami con fare derisorio “vacanza” è il mese di esercitazioni militari e approfondimento ideologico, a cui anche tu dovresti partecipare, se amassi la patria.
Nick: “La mia patria la amo senza bisogno di andare a giocare ai soldatini, con il fucilino di latta e il passo dell’oca!
Teo: “Parli così perché sei un decadente disfattista, tutto intriso di una cultura degenerata.
Nick: “Come puoi chiamare “degenerata” la cultura classica, che per secoli ha insegnato all’uomo come conoscere meglio se stesso e la realtà che lo circonda!
Teo: “Nelle scuole tedesche si dovrebbe studiare solo la tradizione germanica.
Nick: “Bellissimo, così dopo tre mesi avremmo già finito il programma, avendo esaurito “i canti dell’Edda”!
Ghita: “Smettetela di pizzicarvi come al solito e pensiamo a finire questa traduzione di greco.”
Teo: “E già, raccontatemi un po’ di cosa parla questo “pacco”, che dobbiamo presentare agli esami.”
Ghita: “E’ l’Antigone di Sofocle, una storia bellissima! Parla di una ragazza veramente in gamba, coraggiosa, intelligente…
Nick: “Se non l’avessi capito, la nostra Ghita sta facendo il ritratto di se stessa(sorridendo).”
Ghita: “ Non prendermi i giro, Nick. Io non avrei mai avuto tanto coraggio! Dunque, questa ragazza ha due fratelli Eteocle e Polinice…
Nick: “Aspetta, non hai detto che è figlia di Edipo.”
Teo: “ Chi?, quel tipo che fece fuori il papà e andò a letto con la mamma?”
Nick : “Vedo che qualche cosa l’hai imparata!”
Teo: “ Le cose divertenti me le ricordo”
Ghita: “Dopo che Edipo per il rimorso si accecò e lasciò la città ,il trono di Tebe rimase vuoto e fu conteso fra i due fratelli… L’erede legittimo era Eteocle, ma Polinice non si rassegnò e chiese l’aiuto di altri sei eroi per marciare contro la sua città”.
Teo: “I sette contro Tebe”, altro storico “pacco” che abbiamo studiato l’anno scorso!”
Nick: “Ma è davvero preparato questo ragazzo!”
Ghita : “I due fratelli si sfidano a duello…”
Teo: “Un duello! Questo sì che mi piace! In guardia Nick, difenditi (afferra un bastone e comincia a menar colpi)
Nick: “Ehi! , non fare lo stupido…potresti farmi male…”(afferra una sedia e se ne fa scudo)
Teo: “Su, combatti, non fare la femminuccia, usa questo” (gli lancia un ombrello e per qualche tempo i due si scambiano colpi)
Teo: “Toccato! Sei morto, ti ho ucciso!”
Nick: “Ma anch’io uccido te…così” (vibra un affondo con l’ombrello)
Teo: “Non vale, ti ho colpito prima io!”
Ghita: “Ma è proprio questa la storia: i due fratelli si uccidono a vicenda davanti le mura della città. E qui entro in scena io, Antigone…voi restate giù (ridendo li costringe a sdraiarsi) perché devo mostrare tutta la mia disperazione, abbracciando i vostri cadaveri e alzando al cielo alti lamenti. Ma non finisce qui: il nuovo re Creonte…”
Teo: “E chi è questo Creonte?”
Ghita: “Mio zio, un tipo odioso, molto sicuro di essere sempre nel giusto”
Teo: “Come il professor Wittemberg”
Nick: “No, quello è intelligente… come il nostro preside Krantz piuttosto”
Ghita: “Dunque Creonte stabilisce che solo Eteocle debba avere solenni onoranze funebri, mentre il corpo di Polinice rimanga insepolto, abbandonato ai cani randagi e agli uccelli”
Teo: “Perché?”
Ghita: “Perché Polinice è un traditore della patria, avendo chiamato gli stranieri contro la sua città”
Teo : “Giusto!”
Nick: “Giusto cosa?”
Teo : “Ciò che ha decretato Creonte”
Nick: “Ci avrei giurato che dicevi così”
Ghita: “Basta! Dobbiamo andare avanti… Antigone si rifiuta di obbedire all’ordine di Creonte e decide di seppellire lei stessa il fratello, consapevole di andare incontro ad una gravissima punizione.”
Teo: “Perché lo fa?”
Ghita: “Perché la legge imposta dal re va contro una legge più antica e sacra per i Greci, che vuole che ogni uomo riceva gli onori funebri, altrimenti il suo spirito vagherà senza pace
Teo: “Ma…”
Ghita: “Fammi finire una buona volta! La sorella Ismene, una ragazzetta timorosa di tutto, cerca di dissuaderla, ma la fanciulla è irremovibile…e di notte, eludendo la sorveglianza delle guardie…
Teo: “Scusate, ma mi sto intorpidendo tutto a fare il cadavere…preferisco fare la guardia(balza in piedi e comincia a girare intorno a Nick, facendo il passo dell’oca)
Ghita: “…eludendo la sorveglianza delle guardie, comincia a coprire di terra il cadavere”
Nick: “Ma viene scoperta e portata al cospetto di Creonte”
Ghita: “ Credi che si abbassi a chiedere perdono e a implorare pietà? Neanche per idea! Sfida il re, certa di essere nel giusto e si fa condannare a morte.”
Teo: “Fine triste ,ma giusta, mi pare”
Nick: “Sentiamo, sentiamo…dunque, caro Teo, per te è giusto che la fanciulla sia condannata?”
Teo: “C’era una legge,no? Lei l’ha infranta ed è giusto che paghi”
Nick: “Allora per te le leggi vanno sempre seguite… anche quando sono palesemente ingiuste…anche quando vanno contro la tua coscienza?”
Teo: “ Senti… viviamo in una comunità, o no? Nessuno vive isolato…il tuo modo di ragionare porta all’anarchia: se ognuno si sentisse in diritto di seguire la propria coscienza non ci sarebbe più nessun ordine, nessun senso di spirito collettivo.”
Nick: “Ma in questo caso era proprio lo spirito collettivo del popolo greco ad essere violato, quella legge antichissima che ispirava il rispetto per i morti e che Antigone chiama “la legge degli dei”, mentre noi moderni preferiamo chiamarla “diritto naturale”
Teo: “ Questo esempio valeva per i tempi antichi, quando c’era un potere assoluto, rappresentato dacui si è incarnato lo Spirito Oggettivo, che trascende lo Spirito Soggettivo, cioè la semplice coscienza individuale”(in tono ispirato)
Nick: “ Sei così imbevuto di filosofia hegeliana che perdi di vista la realtà (adirato). Per te dunque è impossibile che oggi si instauri una dittatura, magari ad opera di qualche demagogo abilissimo nell’usare i mezzi più moderni per manipolare la volontà delle masse?”(fissandolo intensamente)
Teo: “Lo escludo assolutamente”
Nick: “E non vedi la violenza di cui siamo circondati, la condanna sistematica di ogni forma di dissenso
Teo: “Una parola di più e sarò costretto a denunciarti al Preside”(lo afferra per la giacca)
Ghita: “Basta, basta, smettetela! Non posso sentirvi litigare così! Vi amo entrambi come fratelli, anche se siete così diversi: di te, Nick amo la tua intelligenza, così lucida, la tua mente così aperta verso il mondo cosmopolita… tu mi hai fatto scoprire gli autori stranieri…il jazz”(abbracciandolo)
Nick: “Cara…
Ghita: “E di te amo il tuo essere così solido, così piantato nella nostra terra( rivolta a Teo) Quando ti guardo rivedo i Natali della mia infanzia, il sapore dello strudel e del marzapane e le dolci canzoni intonate dai bambini in chiesa…
Le parole di Ghita vengono interrotte dall’arrivo della segretaria della scuola.
Segretaria: “C’è l’allievo Nicholaus Barentz?”
Nick: “Sono io”
Segretaria: “ Devi recarti subito in presidenza”
Nick: “Che sarà?”(dubbioso)
Ghita: “Io lo so, io lo so! (battendo le mani) Vorrà comunicarti che sei stato scelto per rappresentare la nostra scuola al concorso annuale fra tutti i licei cittadini!”
Nick: “Ma no…”
Teo: “Ma si! Seppur a malincuore devo ammettere che sei il migliore.”
(sorridendogli, ormai riconciliato)
Nick: “E’ inutile indugiare in supposizioni, ci vado subito(esce)
Rimasti soli Ghita e Teo si siedono alla scrivania e si accingono a tradurre il testo. Entrano Hermann e Yasmine.
Hermann: “Possiamo disturbare?”
Ghita: “Hermann!”(illuminandosi in viso, gli va incontro)
Hermann: “Amore!” (si baciano)
Teo: “Ehi, dico, dovrebbe essere proibito ai fidanzati abbandonarsi a simili scene invereconde alla presenza di poveri maschi in crisi d’astinenza! A meno che… (guarda con intenzione Yasmine)
Yasmine: “Scordatelo!”
Teo : “Ma guardali, come sono carini! Non ti viene voglia di imitarli?”
Yasmine: “No”
Teo : “Beh, certo loro sono inimitabili! Il figlio del Preside e l’allieva più brillante della scuola,
come sarebbe possibile imitare tanta perfezione?”
Yasmine: “Quanto sei odioso Teo, quando ti ci metti!”
Rientra Nick con il volto profondamente turbato e, senza dire una parola, comincia a raccogliere i suoi libri
Ghita : “Allora Nick, che ti ha detto il Preside? Avevo indovinato? Sarai tu a rappresentarci al concorso nazionale fra le scuole?” (dapprima allegra, poi sempre più titubante, vedendo l’espressione di Nick.) Ma che hai? Perché non parli? Cosa ti è successo?”
Nick: “Addio, Ghita!”( l’abbraccia convulsamente e esce)
Ghita : “Ma che dici, Nick? Dove vai?”
Yasmine: “Ma cosa sarà successo?”
Hermann : “Aveva una faccia! Ma cosa gli avrà detto mio padre?”
Rientra la segretaria della scuola e tutti le si affollano intorno in cerca di notizie.
Hermann: “Signora Mayer, lei può dirci cosa è successo?
Segretaria: “Mi dispiace signor Hermann, ma io non sono autorizzata a rivelare i colloqui riservati, che si svolgono nella stanza del Preside”
Hermann: “ Ma Nick…Lei lo conosce bene, no? Perché ha raccolto i suoi libri e se n’è andato così, senza una parola?”
Segretaria: “Posso solo dirvi che da questo momento l’alunno Nocholaus Barentz non frequenta più questa scuola”
Teo: “Nick espulso? Cosa avrà mai combinato?”
Ghita : “Non posso crederci…vado dal Preside a chiedergli spiegazioni”
In quel momento entra il preside Krantz.
Krantz: “Non occorre fräulein Konrad, sono venuto personalmente a fornire a voi allievi tutte le spiegazioni su questo increscioso caso. Purtroppo voi ignoravate, come me del resto, che nella nostra scuola si annidava un pericoloso traditore.”
Yasmine: “Un traditore?!”
Krantz : “ L’alunno Nicholaus Barentz è ebreo! Me l’ha comunicato oggi la polizia politica.”
Teo: “Ebreo! Ecco perché aveva tutte quelle idee strane, che non mi sono mai piaciute: non era uno di noi!”
Ghita: “Ma che dici? Nick è nostro amico…il miglior amico che abbia mai avuto…e il miglior alunno della scuola…questo vuole ammetterlo, preside Krantz? Fino a ieri Lei lo portava ad esempio a tutti, voleva proporlo come rappresentante della nostra scuola al concorso annuale. E oggi lo caccia via!”
Krantz : “C’è la legge, mia cara Ghita: nessun cittadino tedesco di origine giudaica può frequentare le stesse scuole dei cittadini tedeschi di razza ariana.”
Ghita : “Perché?”
Krantz : “Perché potrebbe contaminarci tutti con le sue idee degenerate!”
Ghita: “E Lei lo pensa davvero, preside Krantz? Pensa davvero che Nick, il ragazzo più puro, più onesto, più leale di tutta la scuola possa contaminarci con la sua presenza?”
Krantz: “Quello che penso io personalmente non ha nessuna importanza: io sono un uomo di legge e debbo attenermi alla legge”
Ghita: “E quando la legge va contro la sua coscienza e le impone di fare qualcosa che ritiene ingiusto?”
Krantz : “Basta così, fräulein Konrad! Non mi faccia perdere ancora tempo con le sue inutili e capziose domande! L’allievo Nicholaus Barentz da questo momento non fa più parte della nostra scuola e proibisco, dico PROIBISCO a chiunque di avere ancora contatti con lui o di riparlare di questo increscioso episodio, pena l’espulsione! (esce)
Fine primo atto

Secondo atto
Stessa scena di prima, il giorno dopo. Nella sala di lettura c’è solo Yasmine, che passeggia nervosamente.
Yasmine: “Dio mio, sono quasi le otto e Ghita ancora non è tornata. Fra poco suonerà la campana della cena e io cosa dirò quando non la vedranno in refettorio e chiederanno dov’è andata? Lo chiederanno a ME, perché sanno che sono sua amica. Perché, perché deve mettersi sempre nei guai e coinvolgere anche ME!
Entra Hermann.
Hermann: “Dov’è Ghita?”
Yasmine: “ Ma…non so…non so se devo…se posso dirlo proprio a te”
Hermann: “Ma che sono questi misteri? Perché non puoi dirlo proprio a me?”
Yasmine: “Perché…tu…perché tu sei il figlio del Preside”
Hermann: “Basta con questa storia! Mi avete proprio stufato… mi mettete sempre da parte…diffidate di me. Ma volete capirlo che io sono IO e non ho niente da spartire con mio padre? Io amo Ghita ,sono il suo ragazzo e ho il diritto di sapere dov’è!”
Yasmine: “Ghita è uscita di nascosto dal collegio oggi pomeriggio presto e non è ancora tornata. E’ andata a cercare Nick”
Hermann: “Ha infranto il divieto di mio padre e rischia l’espulsione! Dobbiamo coprirla: io andrò di là e cercherò di distrarre mio padre, tu aspetta qui il suo ritorno”(esce)
Yasmine riprende a passeggiare nervosamente, sbirciando a tratti dalla finestra. Finalmente arriva Ghita ansante
Yasmine: “Era ora! Hai rischiato di farci punire tutte e due! Perché hai fatto così tardi?”
Ghita: “ Sono stata a casa di Nick…gli ho parlato per l’ultima volta! (scoppia a piangere)
Yasmine: “Che dici?”
Ghita: “ Suo padre vuole mandarlo in America, dove hanno dei parenti(sempre piangendo).Dice che qui la situazione sta degenerando e che questo è solo l’inizio!”
Yasmine: “Povero Nick! Non posso pensare che non lo vedremo mai più.”
Ghita: “Ma noi dobbiamo fare qualcosa! Non possiamo permettere che si attui una così grande ingiustizia( torcendosi le mani)
Yasmine: “Ma cosa vuoi che facciamo? Siamo solo delle ragazze”
Ghita: “E che c’entra? Che vai dicendo?”
Yasmine: “Qui c’entra la politica e noi ragazze di politica non ce ne intendiamo…non è cosa che fa per noi.”
Ghita: “Ah, davvero? E quali sarebbero le cose che si addicono a noi donne?
Yasmine: “Ma … non saprei…così all’improvviso… direi esser dolci e gentili…essere eleganti, curate, saper suonare il pianoforte…amare la poesia…”
Ghita: “Saper suonare il pianoforte, amare la poesia!!! (le fa il verso) E’ tutto qui ciò che hai imparato da anni di studio? Quelle quattro cose che ti permettano di fare bella figura in società e accalappiare un marito? Non ti hanno insegnato niente i classici?
Yasmine: “I classici?” (stupita)
Ghita: “Si, i classici: l’Antigone, per esempio”
Yasmine: “Ma che dici…non riesco a seguirti”
Ghita: “Non vedi come ciò che ci è capitato assomiglia alla vicenda dell’Antigone, come ciò che noi riteniamo giusto, cioè continuare ad amare e frequentare il nostro amico, anche se è ebreo, ci viene impedito da una legge ingiusta?”
Yasmine: “In effetti… non ci sarei mai arrivata…ma hai ragione…è proprio così”
Ghita: “E non dobbiamo allora ribellarci e fare ciò che ci detta il nostro cuore senza preoccuparci di trasgredire questa legge, che dentro di noi condanniamo come ingiusta?”(con tono ispirato)
Yasmine: “ Ghita, per l’amor di Dio, cosa vuoi fare? Non hai sentito gll ordini del Preside : c’è l’espulsione per chi frequenta ancora Nick”(allarmata)
Ghita: “ Ma io non voglio frequentarlo di nascosto! Voglio denunziare pubblicamente questa carognata…voglio obbligare il preside Krantz a vergognarsi di fronte a tutti e a rimangiarsi il suo stupido ordine”
Yasmine: “ Tu sei completamente pazza!”
In questo momento entrano Hermann e Teo
Hermann: “Chi è pazza?”
Yasmine: “ La tua fidanzata! Vedi tu di farla rinsavire: vuole mettersi contro tuo padre e farsi espellere”
Ghita: “Hermann tu sei d’accordo con me che è una carognata quella che stanno facendo a Nick?”
Hermann: “Sicuro, è una cosa ignobile”
Ghita: “E anche voi siete d’accordo?”(rivolta agli altri due)
Yasmine e Teo: “SI”
Ghita: “E allora dobbiamo farlo sapere a tutti gli studenti, denunziando il fatto sul giornale della scuola”
Teo: “Avevi ragione, è pazza!”(rivolto a Yasmine)
Yasmine: “Pazza e esaltata :si sente Antigone. La nostra Ghita, che è sempre stata malata di protagonismo, ora ha deciso di indossare i panni dell’eroina, pronta a sacrificarsi per la nobile causa dell’amicizia.”
Ghita: “Tu certo l’amicizia non la conosci, se parli di me con tanto astio e acredine! E pensare che ti reputavo la mia più cara amica! Ma qui non c’è solo in ballo l’amicizia: c’è il diritto di ogni essere umano di vivere nella propria patria senza essere discriminato per la sua razza o la sua religione. Quello che faccio per Nick lo farei anche per un estraneo”
Teo: “Sei liberissima di fare come vuoi, ma io ,come redattore – capo del giornalino mi dissocio: un ebreo non merita un simile sacrificio.
Yasmine: “Anch’io mi dissocio. Non voglio certo farmi espellere!”
Hermann: “ Siete dei vigliacchi e cercate di mascherare la vostra vigliaccheria attaccando Ghita. In cuor vostro sapete che ha ragione e che non agisce per stupida smania di protagonismo, ma perché fa sempre ciò che ritiene giusto”
Ghita: “Caro! (lo abbraccia). Ma allora mi ami davvero!”
Hermann: “Certo che ti amo e per te farei qualunque cosa”( la bacia).
Gli altri due si allontanano in silenzio, lasciando i due innamorati abbracciati, mentre si diffonde una dolce musica e cala lentamente il sipario.
FINE SECONDO ATTO

TERZO ATTO
Studio del preside Krantz alcuni giorni dopo. Il preside passeggia furiosamente, brandendo in mano il giornalino della scuola. Entra silenziosamente la moglie.
Krantz: “E’ inaudito! Cose dell’altro mondo! Un tale sprezzo dei miei ordini!”
Moglie: “Cosa hai caro? Perché urli così?”
Krantz: “ La polizia politica mi aveva segnalato la presenza fra gli alunni di un ragazzo ebreo e io naturalmente ho dovuto espellerlo, anche se mi dispiaceva…era un ragazzo veramente brillante…uno dei migliori…ma, insomma, gli ordini sono ordini. Basta, avevo proibito tassativamente agli altri alunni di continuare a frequentarlo e finanche di nominarlo…(si interrompe, soffocato dall’ira)
Moglie: “Ebbene caro?”
Krantz: “Ebbene, oggi mi capita fra le mani il giornalino della Scuola…e che ci trovo? Un lungo articolo su questo caso con violenti attacchi contro di me e persino contro il Governo, contro il nostro Fuhrer, capito?”
Moglie: “Povero caro, come ti fanno arrabbiare questi ragazzi!”
Krantz: “ Povero caro, povero caro!(le fa il verso)Non sai dire altro. Sai chi è l’autrice di questi attacchi? La baronessina Ghita Konrad, appartenente ad una delle più nobili famiglie della Germania.
Moglie: “ Oh!”
Krantz: “ E sai chi ha controfirmato questo letamaio? Apriti bene le orecchie e bada di non svenire: il tuo intelligentissimo figlio, quel deficiente di Hermann
Moglie: “Mio Dio, mi sento male! Il nostro Hermann che scrive attacchi contro il Fuhrer? Ma lui non si è mai interessato di politica!”
Krantz: “ Finché non ha incontrato questa maledetta Ghita, puah! Amica degli ebrei! Deve essere un’anarchica, una comunista, nonostante il nome che porta.”
Moglie: “Caro, devi fare assolutamente qualcosa!”
Krantz: “Certo che farò qualcosa! Ho convocato subito quei due incoscienti, li obbligherò a riflettere, a smentire tutto…potrebbero dire che si è trattato di uno stupido scherzo, di una bravata.”
Moglie: “Ecco bravo, proprio così : uno stupido scherzo. Purché ne tiri fuori Hermann…lei, vada pure al diavolo!”
Krantz: “Vedrai che riuscirò a convincerlo…dovessi usare anche la forza”
Entrano i due ragazzi, tenendosi per mano
Krantz: “Entrate, entrate, mi complimento con voi, i due campioni d’imbecillità della Scuola!”
Ghita: “ Perché imbecilli , Preside?”
Krantz: “ Ma vi rendete conto di quello che avete scritto?”
Hermann: “ Noi abbiamo scritto solo quello che pensavamo”
Krantz: “ E proprio in questo sta la vostra imbecillità! (urlando) Vi sembra che viviamo in tempi in cui si può scrivere liberamente ciò che si pensa?”
Ghita: “Allora anche Lei, preside Krantz, ammette che viviamo in un Paese in cui non c’è più libertà di pensiero, di parola…
Krantz: “ Zitta , per l’amor di Dio! Qualcuno dietro la porta potrebbe sentirti e denunciare anche me”
Ghita: “…che viviamo circondati da spie della Gestapo, che siamo costretti a rinnegare i nostri amici, i nostri princìpi…
Krantz : “ Basta, fräulein Konrad, mi rendo conto che lei è un’esaltata pericolosissima! Mi vedo costretto a chiamare io personalmente la polizia politica, prima che voi due compromettiate anche me”
Moglie: “Caro, pensa a Hermann”
Krantz: “ Io devo pensare per prima cosa a me! Se si viene a sapere che nella mia scuola si annida un covo di rivoluzionari sovversivi amici degli ebrei e che non li ho denunziati, perdo il mio posto e finisco in campo di concentramento”
Moglie : “Sei un vigliacco, Krantz”
Krantz: “ Io sono un uomo d’ordine, messo in questo posto per ricevere degli ordini dai miei superiori e farli rispettare ai miei sottoposti.”
Ghita: “E questi ordini che riceve non le provocano mai problemi di coscienza? Quando ha espulso Nick non ha sentito un pizzico di rimorso?”
Krantz : “ Non permetto che i miei sentimenti personali interferiscano con il compimento del dovere”
Ghita: “E se un giorno ricevesse l’ordine di uccidere delle persone innocenti? Per esempio dei bambini?”
Krantz: “Lei sta farneticando, fräulein Konrad. Perché mai dovrei ricevere un ordine così assurdo? La Germania è una nazione civile, non un paese di barbari abitato da selvaggi!”
Moglie: “Frederick Krantz, ti avverto: se succede qualcosa a Hermann, non mi vedi più”
Krantz : “Non dire stupidaggini e pensa piuttosto a convincere Hermann a dissociarsi da questa storia”(esce)
Moglie: “Maledetto vigliacco…”(seguendolo con lo sguardo mentre esce)
Moglie di Krantz: “Hermann, per amor di Dio, pensa a salvarti! Non vedi che tuo padre vuole rovinarci tutti?”
Hermann: “E proprio tu, mamma, che l’hai chiamato vigliacco, ora mi chiedi di comportarmi anch’io da vile?”
Moglie di.. : “Che c’entra…”
Hermann: “Dovrei lasciare la ragazza che amo al suo destino per salvarmi la pelle?”
Moglie di …: “Ma non sai cosa ti faranno: ti interrogheranno per ore, ti tortureranno per farti ritrattare!”
Hermann: “Qualunque cosa mi faranno, per lei sarà ancora peggio, perché è una donna”
Ghita: “Tua madre ha ragione, Hermann :devi salvarti. Io sono responsabile di averti trascinato in questa storia e io sola me ne assumerò la responsabilità…fallo per amor mio”
Hermann: “Vieni qui, Ghita ( le prende la mano) Vedi, questi sono gli anellini che avevo comprato per noi…doveva essere una sorpresa per il nostro primo anniversario… ma è meglio che ce li scambiamo oggi. Sai ,amore, cosa significano?”
Ghita: “Si”(teneramente)
Hermann: “Significano che noi saremo sempre uniti, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non ci separi”
Ghita: “…finché morte non ci separi”
Moglie di … “Poveri ragazzi miei, cosa ne sarà di voi?”
Irrompono in scena due SS, seguite dal preside Krantz
Prima SS: “E’ lei la fräulein Ghita Konrad, che ha firmato questo oltraggioso articolo contro il nostro Führer?”
Ghita: “Sono io”
Seconda SS: “Deve venire con noi immediatamente”
Hermann: “ Un momento, c’era una seconda firma sotto quell’articolo”
Prima SS: “ Si, ma il preside Krantz ci ha spiegato che si trattava di un errore di stampa, perché la firma si riferiva all’articolo sottostante”
Hermann: “ Niente affatto, la mia firma si riferiva proprio a quell’articolo”
Moglie di..: “Hermann!”(con disperazione)
Seconda SS “ Vuol dire che lei condivide il contenuto di quell’articolo?”
Hermann: “ Certamente, anzi vorrei aggiungere che un Paese in cui si è perseguitati solo per aver espresso il proprio dissenso contro il Governo è un paese di schiavi!”
Prima SS: “Basta così! Preside Krantz, noi avevamo voluto aiutarla e abbiamo chiuso un occhio per salvare suo figlio, ma non possiamo chiuderli tutti e due: sono costretto ad arrestarlo”
Le due SS afferrano i ragazzi e li portano via.
Hermann: “Ghita resisti, presto ci rivedremo!”
Ghita: “ SI, amore! Ci rivedremo presto”
Restano soli Krantz e la moglie
Krantz: “Non pensavo che finisse così te lo giuro. Ero sicuro di essere riuscito a tirarlo fuori!”
Moglie: “ Vent’anni…
Krantz: “ Che dici…
Moglie : “ Vent’anni ho vissuto con te e solo oggi ho capito che maledetto idiota e vigliacco sei!”( corre alla scrivania del marito, apre freneticamente il cassetto e ne estrae una pistola)
Krantz: “ Che fai, disgraziata?”
Moglie: “I ragazzi in questo momento sono all’inferno e io vado a raggiungerli. Ma ti dico questo, Krantz: all’inferno o in paradiso noi tre saremo insieme, ma tu ti sei condannato a rimanere solo per l’eternità. Sarà questo il tuo inferno!”(si spara un colpo alla tempia)
Krantz: “No! (abbraccia il corpo della moglie e lo culla mormorando:)” solo…solo…mi avete lasciato tutti solo…”

Si abbassano le luci e si diffonde una dolcissima musica. Dai lati opposti del proscenio avanzano Ghita e Hermann, che si incontrano al centro della scena e ballano un valzer, guardandosi negli occhi, mentre il sipario a poco a poco si chiude.
FINE