La cassetta degli attrezzi “esecutiva”
Potrebbe sembrare scontato ma non lo è affatto: ognuno di voi sa esattamente come procedere quando scrive? Scopriamolo!
La creazione
Abbiamo già detto che ogni testo, prosa o poesia parte dall’idea, ci sono diverse scuole:
- scrivere tutto quello che vi viene in mente sulla storia lavorando anche sulle associazioni mentali e sui collegamenti logici;
- seguire il primo impulso emozionale e mettere giù l’idea così come viene;
- lasciare che l’idea maturi per un certo lasso di tempo prima di metterla nero su bianco.
In questa fase è importante non porsi limiti e stare a “guardare” dove vi porta l’immaginazione. Non contano grammatica, ordine e senso, bensì lasciare libero il flusso delle idee. Potrebbe sembrare un approccio selvatico e disordinato, in netto contrasto con la prima cassetta degli attrezzi di cui vi ho parlato, quella generica. In realtà si tratta di scegliere tra miliardi di varianti, la vostra, prima di mettervi a scrivere sul serio. In effetti non c’ nulla in grado di portare al fallimento come il non sapere cosa, davvero, si vuole scrivere
Tutto in riga!
Dopo aver approcciato la vostra idea e abbozzato la parte fondamentale, è necessario dare un primo ordine al materiale che avete buttato giù.
Cercate di usare massimo tre righe per esprimere i concetti base che poi andrete a rielaborare.
Rileggere
Controllate che non ci siano ripetizioni di contenuto e prestare particolare attenzione alla vostra “confort zone” come autori. Come editor ho visto spesso progetti innovativi diventare piatti perché l’autore tende a riempire i vuoti della nuova idea con ciò che ha già scritto e di cui ha esperienza. Assolutamente no. Se volete un gelato alla fragola, perché dovreste aggiungere per forza quello al cioccolato? Per acquisire sicurezza?
Anche no. Godetevi il nuovo viaggio e vivetelo per ciò che è: un’esperienza assolutamente nuova.
Caffè con Aristotele
Qualunque cosa venga scritta consta di 3 atti: inizio, centro e fine. Per questo le vostre idee ora vanno organizzate in base a questi parametri. Ricordate, inoltre, che tra inizio e centro vige la regola del “causa-effetto”, ossia il centro avviene in conseguenza dell’inizio. Stesso discorso vale per il finale.
Set up: introduzione, presentazione, contesto. Ovvero il quadro della situazione all’interno del quale si svolgerà quello che descriverete successivamente.
Incidente scatenante: l’elemento esterno al contesto che innesca la vostra storia.
Conflitto: è il cuore del vostro testo, ciò che determinerà il cambiamento. Cercate di esporre ogni passaggio in modo chiara e credibile. A parte, se avete un vostro personale punto di vista, o un ragionamento sulla scelta che avete fatto, scrivetelo e motivatelo.
Climax: è l’apice della tensione, il punto in cui ogni dinamica che avete messo in campo si scontra e si muove verso il finale, positivo o negativo che sia.
Finale: rispetto al set up le cose sono cambiate e si è determinata una nuova situazione che andrete a descrivere.
A questo punto, una volta chiarita la struttura e la direzione del vostro testo, potete approfondire ogni passaggio e scrivere con attenzione anche sulla grammatica, l’interpunzione, ecc.
Anche qui bisogna che ci sia ordine e chiarezza di intento. Ricordate che il lettore deve comprendere cosa state raccontando. Sempre.
Articolo a cura di Antonella Di Moia