Scrivere è comunicare.
Iniziamo parlando della scrittura in quanto mezzo di espressione artistico. Essa è infatti solo uno dei tanti canali non convenzionali, tramite cui le persone scelgono di comunicare. Tuttavia, come tutte le forme d’arte, questo tipo di comunicazione parte da noi in un modo, e arriva alle persone in modo differente, emozionando comunque. Com’è possibile? Ogni forma artistica ha dei parametri che permettono di veicolare il messaggio dell’autore in modo palese e sotteso. Ciò vale per ogni espressione artistica, e a maggior ragione, per la scrittura creativa.
Lo scrittore nell’immaginario è colui che scrive sotto ispirazione pagine e pagine, finché non finisce il suo libro.
Beh ecco, questa è una leggenda metropolitana per lo più. Infatti scrivere come si deve parte da quell’idea emozionale e fulminante di cui ci innamoriamo, passa attraverso un’attenta pianificazione (livelli: grammaticale, sintattica, retorica) e si conclude quando tutte queste parti raggiungono la massima armonia espressiva possibile.
Qualcuno potrebbe obiettare che non necessariamente senza saper applicare le regole e impossibile scrivere una trama di valore. Sono d’accordo, tuttavia mettiamolo subito in chiaro: parlo con moltissimi scrittori esordienti che vorrebbero fare della propria passione un lavoro. Quale professionista si approccia al proprio lavoro senza saper usare la personale cassetta degli attrezzi? Premesso che avere un’idea per scrivere una storia non necessita delle regole, vi dico che dopo, senza un minimo di competenza, non sarete in grado di valorizzare il vostro scritto come merita. Infatti se non le conoscete come si deve, non saprete usarle e “romperle” in favore di un’espressività superiore quando vi servirà.
Vi faccio l’esempio di Dino Buzzati, che nel suo racconto “I giorni perduti”, ci mostra la sua maestria e padronanza delle regole, proprio rompendole e usandole per rovesciare ciò che ci diceva due righe prima (https://losone.sm.edu.ti.ch/wp-content/uploads/sites/35/2020/03/ita-3e-lettura-Buzzati-I-giorni-perduti.pdf ).
Articolo a cura di Antonella Di Moia