19/02/2025
Bel Ami dal libro al cinema la storia di un seduttore senza scrupoli
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Bel Ami dal libro al cinema la storia di un seduttore senza scrupoli

Apr 3, 2024

Ma il Robert Pattinson  di Twilight è riuscito ad essere un credibile Georges Duroy?

Bel-Ami di Henri-René-Albert-Guy de Maupassant, ambientato nella Parigi della fine dell ‘800, ci narra le vicende di Georges Duroy soprannominato Bel Ami. E’ la storia di un arrampicatore sociale, che sfrutta le sue doti di seduttore e la sua avvenenza fisica per la scalata verso il potere, passando da un’amante all’altra. Madeleine Forestier, Clotilde de Marelle, Virginie Rousset Walter, sono le tre donne potenti, sole ed insoddisfatte di cui si servirà Bel Ami per conquistare la vetta del successo. Un romanzo definito da Tolstoj immorale per quell’epoca, in cui sembra non esserci confine fra bene e male e dove Bel Ami finisce per essere il ritratto del moderno uomo d’affari senza scrupoli. George Duroy è colui che miete vittime al suo passaggio senza alcun rimorso, per arrivare al proprio obiettivo: diventare un giornalista affermato e un uomo influente nella Politica e nella Finanza. Romanzo ambientato in una Parigi borghese, frenetica e piena di scandali ,che somiglia molto alla nostra epoca dove uomini come Duroy sono di casa. Un self made man che Maupassant declina dal punto di vista dell’antieroe, che colpisce il lettore per la sua meschinità e la sua cattiveria, dove niente giustifica la sua voglia di emancipazione da uno stato di pregressa indigenza economica. Il suo ricorrere al sesso come mezzo per conquistare ciò che desidera viene descritto come una sfida per la sopravvivenza,  in un mondo dove già tutto è corrotto. Bel Ami è un uomo mediocre, insomma, da cui l’autore stesso si distacca, ma  riesce comunque a farci   apprezzare qualcosa di lui, cioè come accanto all’ ambizione in Duroy si trovi sempre il desiderio di godersi la vita. Una trama intessuta di intrighi, dove, Bel Ami  mefistofelico  e sfacciato seduttore, dopo aver calpestato i sentimenti delle donne che ha incontrato e usato ottiene ciò che vuole: denaro, prestigio, successo e anche una sposa adatta al suo nuovo status . Un aspetto importante del romanzo sono le tre figure femminili, tre donne diverse per estrazione sociale ma anche per principi e moralità.  Madeleine Forestier è la donna tipica di un epoca in cui l’emancipazione femminile non è ancora in atto, è lei che scrive gli articoli del giornale per conto del suo primo marito e lo farà anche per Duroy, una donna forte ma al contempo delicata che non resiste alle lusinghe di un seduttore. La donna pia e moglie devota,Virginie Rousset Walter, che dopo aver conosciuto la  passione fra le braccia di Duroy resterà delusa e affranta dal dolore. Clotilde de Marelle unica fra tutte e tre le donne  a percorrere l’intero romanzo e riuscire a rimanere fra alti e bassi fino alla fine.

Il mondo nascosto di una Stampa corrotta già a suoi albori

Non mancano i momenti di surreale comicità e quelli di involontaria ironia di cui lo scrittore francese è maestro. Un romanzo che anche se è ambientato in un contesto storico  lontano nel tempo risulta attuale per i temi trattati, quando prende in esame il tema del potere della Stampa e dei mass media facendoci riflettere su come  alcuni fattori negativi siano da sempre esistiti in questo mondo, parliamo della manipolazione dei media da parte dei poteri forti, l’alterazione delle fonti, la costruzione di fenomeni  trend o il lancio di presunte celebrità prive di talento. La prima uscita del romanzo risale al1885 e in soli quattro mesi Bel Ami raggiunse le trentasette ristampe, un primato assoluto. Bel Ami è il secondo romanzo di Henri-René-Albert-Guy de Maupassant, si ipotizza che il romanzo venne scritto mentre l’autore era già malato di sifilide e dunque già cosciente di avviarsi alla morte, motivo per cui  lo sfacciato personaggio di Duroy abbia un rapporto così spensierato e avido nei confronti della vita.

Il Film:  Bel Ami- Storia di un   seduttore (2012)

Si contano ben undici trasposizioni televisive, cinematografiche e una teatrale di questo capolavoro della letteratura. La prima risale al lontano 1919, un film muto italiano di Augusto Genina. L’adattamento per il grande schermo di cui ci occuperemo sarà l’ultimo in ordine cronologico: Bel Ami- Storia di un   seduttore, uscita nelle sale nel  2012  e presentata fuori concorso al 62.mo Festival di Berlino. Diretto da Declan Donnellan e Nick Ormerod, registi di teatro  da più di  trent’anni, con Bel Ami segnano  il loro esordio al cinema. La preparazione del film ha richiesto tre anni di lavoro, la sceneggiatrice Rachel Bennette e registi hanno scelto le parti del romanzo che più amavano per poi svilupparli in una trasposizione alquanto fedele all’originale, visto che la storia  aveva già  tutti gli elementi  necessari per diventare un grande film.

 Una produzione con un cast stellare: Robert Pattinson, Christina Ricci, Uma Thurman, Kristin Scott Thomas, Colm Meaney, Philip Glenister, Holliday Grainger, per citare soltanto alcuni fra gli interpreti dei ruoli principali. I paesi di produzione sono stati Francia, Regno Unito, e Italia

La difficoltà nel mettere in scena i classici così conosciuti sta nella scelta degli interpreti, soprattutto  quando si tratta di un personaggio così complesso e accattivante  come doveva risultare Georges Duroy. Un giovane, che doveva essere audace e sfrontato, ma al contempo vacuo e infido al punto giusto, un grande seduttore dalle forti caratteristiche di un sex symbol, però al contempo dalle buone maniere tanto da camuffarsi in una società bigotta e ben pensante, quale poteva essere la Parigi di fine ‘800. Insomma, il pubblico avrebbe dovuto  accettare e anche possibilmente amare un individuo, che ottiene tutto quello che vuole soltanto grazie alle sue doti fisiche e capacità seduttive e tanto  folle nel compiere azioni spregiudicate sia negli affari che in camera da letto. Ma a chi affidare questo ruolo così ricco di sfaccettature. Sono gli anni di Twilight e Robert Pattinson, l’esangue vampiro idolo delle ragazzine, sembrò il più adatto al ruolo. Ma fu davvero così? La critica non lo risparmiò, purtroppo. Tutto il film ne risentì e le aspre stroncature pesarono sull’intera produzione. L’interpretazione di Pattinson risultò “legnosa e riuscita soltanto a metà”. Chi si aspettava un Bel Amì sullo stile di Johnny Depp  o dal magnetismo di Antonio Banderas ne è rimasto deluso al punto tale da dire che se  “il volto emaciato di Pattinson può funzionare, almeno nella prima parte, (…) con l’evolversi del film e della storia diventano palesi i limiti della sua recitazione, incapace di sostenere le sfumature del personaggio”. Riesce meglio nella parte di un Duroy quando deve tirar fuori le armi della manipolazione e risultare ambiguo, quando insomma viene fuori qualcosa del vampiro un po’ luciferino che male non fa al personaggio.

Diversa l’accoglienza per le tre attrici: Uma Thurman, Kyristin Scott-Thomas e Christina Ricci, le loro interpretazioni confermano la loro fama di attrici con tanto studio alle spalle e pronte a interpretare qualsiasi ruolo. Splendida la Thurman nella sua passionale bellezza malinconica, sedotta e sfruttata per poi essere abandonata al proprio destino, riesce a mantenere la sua algida e bruciante passione che l’ha resa così famosa e amata dal suo pubblico. Apprezzata Kristin Scott-Thomas, nel ruolo della moglie pia e devota che però quando cade nella rete di questo mefistofelico arrampicatore  si lascia esplodere in una passione repressa,  dalla quale  uscirà  maltrattata sia nel corpo che nello spirito, la sua sarà forse la sorte peggiore rispetto alle altre due amanti, perché dopo essere stata usata e sfruttata dovrà ritrovarsi  in casa Duroycome marito della figlia, un personaggio il suo ben dosato che avrebbe rischiato di scadere nel patetico ma grazie alla innata distaccata signorilità dell’attrice si percepisce più la sofferenza che la pietà. Christina Ricci interpreta l’amante, la donna che resterà fra alti e bassi insieme a Bel Ami, soffrirà, sarà anche lei trattata con la pochezza di riguardo che un uomo del genere sa riservare a una donna, ma fondamentalmente la Ricci riesce a mantenere allegro il personaggio e anche sfacciato al punto giusto tanto da reggere il confronto con un malfattore del calibro di Georges Duroy.

Una differenza importante da segnalare fra il film e il romanzo sta  nel punto di vista diverso fra l’autore dello scritto, che punta più sul malcostume della nuova società borghese  francese sempre più avvezza agli intrighi  come quelli fra stampa e governo corrotto; e la scelta dei registi che nella sceneggiatura invece prediligono il mettere in risalto le emozioni dei protagonisti, i loro vizi e le meschinità dell’animo umano, adeguando l’opera alla moderna smania di potere concentrata sulla scalata al successo. 

Alcune curiosità sul film:

Solo nelle prime 3 settimane di programmazione il film ha incassato 1,1 milioni di euro.

Sembra che sia stato girato interamente fra l’Hertfordshire, Londra e Budapest in quanto molto somiglianti a Parigi dicono i due registi, a detta di tanti altri perché qui costava di meno. Odile Dicks-Mireaux, l’ideatrice dei costumi, ha usato per il film abiti che andavano di moda qualche anno dopo rispetto al romanzo, perché riteneva che i colori e i modelli si adattassero meglio ai personaggi. Per i costumi di Uma si è optato per il verde e il crema, colori che sul fondo nero delle scenografie mettevano in risalto il suo incarnato e il colore dei capelli. Linee pulite per vestiti da sera e niente gioielli sfarzosi. Particolare attenzione per gli abiti del protagonista, sempre in nero e una cura quasi maniacale per le sue camicie che dovevano avere sempre i polsini rigidi e i colletti molto alti.